Ricci si scusa con Castelli: è rivolta nel Pd

Il sindaco di Pesaro mostra benevolenza in tv al neo commissario per la ricostruzione e nei dem è caos: "Ma chi si crede di essere"

Ricci si scusa con Castelli: è rivolta nel Pd

Ricci si scusa con Castelli: è rivolta nel Pd

"Intanto voglio fare gli auguri a Guido per il ruolo di commissario. Sono sicuro che farà bene. Abbiamo fatto qualche polemica di troppo in questi giorni sulla tua nomina. Chiedo scusa per la mia parte politica, pur avendo per Legnini una considerazione enorme". Seduto sul divano della trasmissione Tagadà (La7), il sindaco Matteo Ricci con queste parole ha deciso di fare pubblica ammenda nei confronti di Guido Castelli, ex sindaco di Ascoli e senatore di Fratelli d’Italia (che era con lui in studio), per le proteste che hanno accompagnato la sua nomina a commissario per la ricostruzione post terremoto al posto di Giovanni Legnini (Pd). Una pubblica ammenda che è valsa a Ricci gli applausi immediati della conduttrice Tiziana Panella e poi una tempesta di critiche che hanno inondato le chat del Pd marchigiano. "Ma è roba da matti", scriveva per esempio ieri mattina Angelo Sciapichetti, ex assessore regionale, nella chat del Pd provinciale maceratese commentando il post di un altro rappresentante del partito che aveva aperto così la discussione: "Ma chi si crede di essere a chiedere scusa per la sua parte politica? E’ il partito che deve scusarsi per questo vergognoso svarione di un personaggio del Pd". Persino Giulio Silenzi, civitanovese, uno degli ex ceriscioliani passati dalla parte di Ricci, si lasciava andare a un laconico "Incredibile!".

Non solo chat, perché per esempio, Romano Carancini, ex sindaco di Macerata e consigliere regionale dem, è uscito allo scoperto su Facebook: "Caro Matteo Ricci, puoi parlare per te, non per noi. Tu non sai nulla della ricostruzione, tu non sai nulla dello straordinario lavoro svolto da Legnini. Se lo avessi saputo, avresti capito che la sostituzione di Legnini con Castelli è uno scandalo. La politica, Matteo, ha bisogno di seri approfondimenti, di conoscenza, di raccordo, non di velocità. E soprattutto di rispetto".

Il tono è stato più o meno questo anche nelle discussioni anconetane, fermane e ascolane. Toni così forti che Ricci ha provato a metterci una toppa, forse anche un po’ peggio del buco: "Vedo montare polemiche sul mio ‘in bocca al lupo di buon lavoro’ al neo commissario Castelli, avvenuto in tv. Credo semplicemente che sia normale e giusto fair play istituzionale, nell’interesse delle popolazioni terremotate. Penso anche che politicamente dobbiamo incalzare e attaccare il Governo nazionale e regionale, commissario compreso, su ciò che non fanno o sbagliano, e non sulle nomine. Legnini, che è il commissario migliore che potevamo avere, ha usato parole simili alle mie nel passaggio di consegne. Guido Castelli sa, come gli altri, che sarò un forte oppositore di questo Governo, ma sempre privilegiando l’interesse della nostra gente".

Ma è chiaro che a originare le reazioni non è stato quello che Ricci chiama fair play istituzionale, bensì le scuse che ha rivolto a Castelli. Dopo tutto questo, la migliore conclusione, forse, è stata quella di una simpatizzante Pd che commentava il post di Carancini: "E ci meravigliamo che abbia vinto la destra?".

Roberto Fiaccarini