Ricercatore morto, il corpo bloccato per l’autopsia

Ricercatore universitario trovato morto, la salma è bloccata all’obitorio dell’ospedale di Torrette. Il feretro di Dagmawi Mekuria, 33 anni, originario dell’Etiopia, doveva partire per la sua città natale, Addis Abeba, domani ma serviva prima un riscontro medico che certificasse la causa della morte. Il servizio di igiene e sanità pubblica ha incaricato la medicina legale del territorio di effettuare l’autopsia per accertare le cause del decesso. La Procura aveva già liberato la salma che poteva essere restituita ai familiari non ravvisando nessun aspetto penale sulla morte del giovane. Il ricercatore era un ingegnere laureato, aveva vinto un dottorato sull’intelligenza artificiale, finanziato da una azienda modenese. Per tre anni ha lavorato all’airt-lab, il laboratorio di intelligenza artificiale del professore Aldo Franco Dragoni del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione. Sabato era stato trovato privo di vita, attorno alle 18, nella camera da letto di una abitazione a Chiaravalle. Lì era ospite di connazionali. La mattina si era svegliato affaticato. Era uno sportivo e non avrebbe avuto patologie. L’università vorrebbe organizzare un funerale ai Salesiani prima che il feretro riparta per l’Etiopia. Il volo ha tariffe proibitive al momento e il consolato etiope interverrà sulla compagnia di bandiera per calmierare il prezzo.