Rifiuti, affonda la gestione unica Bocciata dalla Corte dei Conti: "Opacità nell’operazione"

La Corum scarl avrebbe dovuto gestire in house il servizio, un progetto voluto dal sindaco. Mancinelli e dai primi cittadini di Osimo e Jesi: "Rischi di squilibri economici e contabili".

Rifiuti, affonda la gestione unica  Bocciata dalla Corte dei Conti:  "Opacità nell’operazione"

Rifiuti, affonda la gestione unica Bocciata dalla Corte dei Conti: "Opacità nell’operazione"

Gestione unica provinciale dei rifiuti, sonora bocciatura della Corte dei Conti alla delibera del consiglio comunale di Ancona che ha approvato la costituzione della nuova società Corum scarl che avrebbe dovuto gestire in house il servizio. Parla persino di "profili di opacità dell’operazione" la sezione regionale di controllo per le Marche. Una bocciatura che rischia di far naufragare per sempre il progetto di affidamento in house providing del servizio rifiuti dell’Ata Ancona, il rischio è di dover andare a gara. Se ne parlerà venerdì in assemblea Ata dove era in programma di chiedere una proroga di tre mesi del progetto e delle gestioni in atto sui territori. L’assemblea Ata dicembre scorso aveva affidato il servizio alla New co Corum, dopo anni di discussioni e dibattiti. Già 5 anni fa Tar e Consiglio di Stato avevano accolto il ricorso di Marche Multiservizi spa e da Rieco spa per l’affidamento diretto della gestione rifiuti a una prima New Co con Multiservizi. Ora questa bocciatura potrebbe mettere una pietra tombale sul progetto voluto fortemente da Pd e in particolare dalla sindaca Valeria Mancinelli e dall’ex sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi ma anche da quelli di Osimo e Jesi. La Corte dei Conti ora rileva l’anomalia del fatto che il Comune di Ancona (ma anche altri Comuni come Jesi hanno adottato la stessa delibera di Consiglio) non abbia motivato e dimostrato l’economicità e la necessità di costituire una nuova società, la Corum (Formata da VivaServizi, Ecofon Conero e JesiServizi) che tra l’altro già prima di nascere si vede affidata la gestione del servizio rifiuti. La Corte dei Conti rileva come non siamo emersi "elementi che possano giustificare il ricorso a questo ulteriore nuovo organismo societario a partecipazione pubblica". Del resto, rileva la magistratura contabile "la costituzione di nuove società da parte delle amministrazioni locali deve ritenersi fortemente circoscritta a esigenze eccezionali" e volta alla razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica. Qui invece, mancano "valutazioni in merito alla dotazione organica, ai costi di funzionamento e alla spesa per il personale e per gli amministratori delle società consorziate e, peraltro, anche della costituenda società consortile". "Ecofon Conero spa – mette nero su bianco la Corte - è in perdita dal 2018 in tutti e quattro gli ultimi bilanci di esercizio. Ha un cda di 4 membri e nessun dipendente e la società è risultata non operativa eppure già affidataria del sevizio". Per la Corte c’è il "rischio di trasferire sull’intera compagine societaria situazioni di squilibrio economico-finanziario e di crisi strutturale". Antonella Andreoli, consigliera comunale di Ancona (Lega) attacca: "Sono stati spese cifre importanti per questa operazione negli ultimi dieci anni in consulenze, asseverazioni, studi legali, commercialisti, società che hanno prodotto il piano economico-finanziario, il piano operativo, tutti soldi a carico dei cittadini".

Sara Ferreri