Rigopiano, non fu il terremoto a causare la valanga

Il 18 gennaio 2017 morirono 29 persone tra cui Dino e la moglie Marina che abitavano a Osimo

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Per il tribunale non c’è un nesso tra le scosse di terremoto e la valanga che il 18 gennaio 2017 uccise 29 persone che si trovavano nell’hotel di Farindola a Rigopiano. Il tribunale civile di Milano infatti ha respinto il ricorso della compagnia assicurativa della società proprietaria dell’albergo che appunto sosteneva ci fosse un nesso di causalità tra la valanga e il sisma. Tra le vittime il poliziotto Dino Di Michelangelo e la moglie Marina Serraiocco, commerciante del centro di Osimo. Sopravvisse sono il figlioletto Samuel, oggi dai nonni a Chieti, città natale dei coniugi. "Siamo contenti perché a cinque anni dalla tragedia di Rigopiano c’è una prima sentenza di un tribunale della Repubblica italiana – dicono dal gruppo dei familiari delle vittime -. Riguarda il nesso di causalità tra il sisma e la valanga, un aspetto molto importante assai dibattuto soprattutto nel processo penale in corso e al vaglio dei consulenti nominati dal gup Sarandrea. Un esito che conferma le nostre convinzioni ma soprattutto evidenzia la connessione tra lo studio scientifico depositato agli atti da alcuni imputati e la perizia di parte respinta dal giudice del tribunale di Milano. Primo pezzo di giustizia in memoria delle Vittime di Rigopiano a cinque anni dalla tragedia". La sentenza risale al novembre scorso ma se ne è avuta notizia solo oggi. Gli esperti incaricati dal giudice milanese sono il sismologo Paolo Gasperini e il nivologo Massimiliano Barbolini.