di Marina Verdenelli Niente rimessaggio barche alla Torre, Portonovo guadagna un’altra spiaggia libera. Sarà così almeno fino al 2023. La struttura che serviva per custodire piccole imbarcazioni, canoe e kayak non ha più la concessione demaniale marittima, dichiarata decaduta dal Comune da agosto 2020 e per questo l’area è totalmente a disposizione dei bagnanti. Fino alla scorsa estate la società di Massimo Borgiani, titolare della gestione del rimessaggio per quasi mezzo secolo, ha potuto continuare il servizio, allestendo gazebo e struttura per custodire le imbarcazioni private e da dare a noleggio, perché il Tar, a cui era ricorso, aveva sospeso il provvedimento comunale (i Comuni costieri, dal 2001, gestiscono direttamente il demanio marittimo) rinviando poi a più avanti una udienza nel merito. "Il 25 ottobre scorso – spiegano dall’ufficio patrimonio del Comune di Ancona – il Tar ha emesso sentenza e ha respinto il ricorso di Borgiani che però ha fatto appello al Consiglio di Stato. Quest’ultimo, in data 30 giugno, non ha sospeso il giudizio ma di fatto ha respinto l’istanza cautelare rinviando la discussione nel merito che è ancora pendente. Il rimessaggio dunque, per questa stagione, non potrà aprire". L’area per ora non verrà rimessa a gara, essendoci un contenzioso in corso, e riassegnarla ad altri è impossibile. "La normativa vieta alle pubbliche amministrazioni – spiegano sempre dall’ufficio patrimonio – il rilascio di nuove concessioni marittime in attesa del riordino della materia alla luce della Bolkestein e del Consiglio di Stato che ha fissato il rinnovo concessioni al 31 dicembre 2023. Prima di questa data non si può fare nulla". Ma come si è arrivati a questo punto? Tutto era sempre filato liscio fino a quando l’area dove sorgeva il rimessaggio era di proprietà dei Mutilatini che, previo un apposito contratto tra le parti, l’aveva data in utilizzo a Borgiani per il rimessaggio. A fine anni ‘90 il Comune è diventato proprietario acquistando la zona comprensiva della fascia demaniale. "A fine 2000 Borgiani è venuto da noi per capire come regolamentarsi con l’area – dicono ancora dall’ufficio patrimonio – e abbiamo iniziato a rilasciargli la concessione. L’ultima è scaduta il 31 dicembre del 2019 e a questa ha chiesto una proroga di un anno perché incombeva la Bokestein che prospettava altri scenari per gli affidi delle aree demaniali. La proroga gli è stata data con delle condizioni di buon senso da osservare che erano non fare stoccaggio di carburante in loco, non fare manutenzioni alle imbarcazioni e nemmeno rifornimento di carburante. La finanza fece un controllo sul corretto uso della concessione e trovò queste prescrizioni evase quindi il Comune ha dovuto avviare una procedura di decadenza della concessione e una ingiunzione di rimessa in pristino dell’area a cui il gestore ha fatto ricorso al Tar poi perso".

Cronaca

di Marina Verdenelli
Niente rimessaggio barche alla Torre, Portonovo guadagna un’altra spiaggia libera. Sarà così almeno fino al 2023. La struttura che serviva per custodire piccole imbarcazioni, canoe e kayak non ha più la concessione demaniale marittima, dichiarata decaduta dal Comune da agosto 2020 e per questo l’area è totalmente a disposizione dei bagnanti. Fino alla scorsa estate la società di Massimo Borgiani, titolare della gestione del rimessaggio per quasi mezzo secolo, ha potuto continuare il servizio, allestendo gazebo e struttura per custodire le imbarcazioni private e da dare a noleggio, perché il Tar, a cui era ricorso, aveva sospeso il provvedimento comunale (i Comuni costieri, dal 2001, gestiscono direttamente il demanio marittimo) rinviando poi a più avanti una udienza nel merito. "Il 25 ottobre scorso – spiegano dall’ufficio patrimonio del Comune di Ancona – il Tar ha emesso sentenza e ha respinto il ricorso di Borgiani che però ha fatto appello al Consiglio di Stato. Quest’ultimo, in data 30 giugno, non ha sospeso il giudizio ma di fatto ha respinto l’istanza cautelare rinviando la discussione nel merito che è ancora pendente. Il rimessaggio dunque, per questa stagione, non potrà aprire". L’area per ora non verrà rimessa a gara, essendoci un contenzioso in corso, e riassegnarla ad altri è impossibile. "La normativa vieta alle pubbliche amministrazioni – spiegano sempre dall’ufficio patrimonio – il rilascio di nuove concessioni marittime in attesa del riordino della materia alla luce della Bolkestein e del Consiglio di Stato che ha fissato il rinnovo concessioni al 31 dicembre 2023. Prima di questa data non si può fare nulla". Ma come si è arrivati a questo punto? Tutto era sempre filato liscio fino a quando l’area dove sorgeva il rimessaggio era di proprietà dei Mutilatini che, previo un apposito contratto tra le parti, l’aveva data in utilizzo a Borgiani per il rimessaggio. A fine anni ‘90 il Comune è diventato proprietario acquistando la zona comprensiva della fascia demaniale. "A fine 2000 Borgiani è venuto da noi per capire come regolamentarsi con l’area – dicono ancora dall’ufficio patrimonio – e abbiamo iniziato a rilasciargli la concessione. L’ultima è scaduta il 31 dicembre del 2019 e a questa ha chiesto una proroga di un anno perché incombeva la Bokestein che prospettava altri scenari per gli affidi delle aree demaniali. La proroga gli è stata data con delle condizioni di buon senso da osservare che erano non fare stoccaggio di carburante in loco, non fare manutenzioni alle imbarcazioni e nemmeno rifornimento di carburante. La finanza fece un controllo sul corretto uso della concessione e trovò queste prescrizioni evase quindi il Comune ha dovuto avviare una procedura di decadenza della concessione e una ingiunzione di rimessa in pristino dell’area a cui il gestore ha fatto ricorso al Tar poi perso".

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