MARINA VERDENELLI
Cronaca

Rinviato a giudizio: "Correte subito, papà picchia la mamma"

La telefonata della figlioletta ha salvato la donna presa a testate

Rinviato a giudizio: "Correte subito, papà picchia la mamma"

Sul posto ad agosto di quest’anno sono arrivate subito due Volanti della polizia

Picchiata dal marito violento che l’aveva mandata ko con una testata facendola cadere a terra tramortita. La telefonata tempestiva della figlia al 112, una ragazzina poco più che maggiorenne, l’aveva salvata da ulteriori percosse e probabilmente anche da una fine più grave. "Correte presto, papà sta massacrando mamma". Così la figlia si era rivolta al numero di emergenza, impaurita dalle azioni del genitore. Aveva fornito l’indirizzo all’operatore, via Cipolloni, al Pinocchio, e sul posto erano arrivate subito due pattuglie della polizia, a sirene spiegate.

Era mattina, prima dell’ora di pranzo. La donna, 61 anni, di origine tunisina, era stata trovata a terra, ferita alla schiena e al volto. Una ambulanza della Croce Rossa l’aveva portata in pronto soccorso per le cure. Sul posto anche l’automedica del 118. L’aggressione risale al 6 agosto scorso e dopo il fatto era scattato il codice rosso, a tutela della vittima, con un allontanamento del marito, 63 anni, tunisino anche lui, dall’abitazione familiare. La donna aveva sporto denuncia e dopo le prime indagini la Procura ha chiesto il giudizio immediato per il tunisino accusato di lesioni aggravate. Andrà subito a processo, per la pubblica accusa c’è l’evidenza della prova, ed è stata fissata la prima udienza per il 4 dicembre prossimo. L’imputato, difeso dall’avvocato Giacomo Girombelli, sta valutando di chiedere la messa alla prova per evitare il giudizio. Un percorso fattibile visto che non avrebbe precedenti.

La moglie era finita in ospedale con un politrauma e cinque giorni di prognosi. Dopo la testata la donna era finita contro il tavolo della cucina ed infine a terra. Ricevute le prime cure sanitarie sul posto la vittima era stata portata in ospedale a Torrette con un codice di media gravità. L’uomo, quando sono arrivati i poliziotti nell’abitazione, era ancora pieno di rabbia. Non si sa cosa abbia scatenato la lite coniugale. Alla base un problema di gelosia e irascibilità del 63enne che voleva comandare in casa senza nessun rispetto per la consorte. Quella del 6 agosto non sarebbe stata nemmeno la prima volta che alzava le mani sulla moglie.