Possibili esuberi Beko, la questione finisce in consiglio regionale mentre il presidente Dino Latini esprime solidarietà ai lavoratori e chiede garanzie sul sito di Fabriano. Oggi i lavoratori incroceranno le braccia per due ore e cresce il pressing sul ministero. Sta tenendo in ansia i lavoratori l’annuncio dell’azienda a maggioranza turca della chiusura di due stabilimenti in Polonia dove saranno licenziati in 1.800. "Rispetto alla situazione di grave incertezza sulla politica industriale della Beko nelle Marche, in particolare a Fabriano, e sulle possibili ricadute occupazionali dopo le scelte fatte in Polonia – spiega Antonio Mastrovincenzo, vicepresidente della commissione consiliare Sviluppo Economico e Lavoro - ho presentato un’interrogazione a risposta immediata, sottoscritta da tutto il Gruppo Pd, che sarà trattata martedì. Con questo atto ispettivo chiedo al presidente della Giunta regionale e all’assessore competente di sollecitare al più presto il Ministero delle Imprese a convocare un tavolo con le organizzazioni sindacali, le Regioni e i Comuni interessati e l’azienda per conoscere in tempi rapidi le scelte che intende operare. Sarebbe inaccettabile che, prima della presentazione del piano industriale, si procedesse in maniera unilaterale con una riorganizzazione che impatta anche sull’Italia; già la chiusura di due stabilimenti polacchi rischia di avere ricadute importanti dal punto di vista occupazionale a Fabriano, specie per alcune funzioni e per lo sviluppo dei modelli che fino ad oggi venivano eseguiti in Polonia. Siamo a fianco delle organizzazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil che hanno proclamato due ore di sciopero per domani (oggi, ndr) e bene sta facendo la sindaca Daniela Ghergo a mantenere alta l’attenzione su questa vertenza, chiedendo un intervento del Ministero, tenendo al contempo aperta una interlocuzione con sindacati e Regione. E proprio dalla Giunta Acquaroli, ci attendiamo un maggior impegno e una maggior incisività per spingere il Governo a intervenire tempestivamente: va scongiurato un ulteriore indebolimento del comparto elettrodomestico nel nostro territorio". "Serve al più presto comprendere – rimarca il presidente Latini - quali sono le intenzioni di Beko Europe e difendere il lavoro che non può permettersi di accusare nuove battute d’arresto, particolarmente gravi per tutto il territorio".
Sara Ferreri