Ritrovato lo zaino di Mattia Il papà: "Continuo a sperare"

Era a otto chilometri da dove è stato travolto dal fiume con la mamma

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di Giacomo Giampieri

Sembrava la volta buona, ma è stata un’altra giornata da fumata grigia sul fronte delle ricerche del piccolo Mattia Luconi, otto anni, strappato dalle braccia della madre Maria Silvia Mereu durante l’ondata di piena del fiume nella frazione di Ripalta. Per tutto il pomeriggio si è sperato ardentemente che quell’arrivo in massa delle squadre dei soccorritori potesse aver portato a qualche pista concreta, un indizio per ritrovarlo. Bisognerà attendere la mattinata odierna per capire se quei sospetti, alimentati dalle speranze della famiglia e dal ritrovamento – anticipato dal Carlino – dello zainetto di Mattia otto chilometri più a valle, si siano rivelati fondati. Se non altro, ora, si è circoscritta un’area dove trovare il bimbo. Ovvero quella dov’è l’auto della mamma, posta sull’ansa del Nevola in cui sorge l’azienda agricola Patti Vanocci. Sin dalle prime ore di sole, con i droni dei reparti specializzati dei vigili del fuoco, la zona è stata scandagliata dall’alto, mentre altri uomini dei nuclei del soccorso alpino e gli speleologi erano impegnati a setacciare gli anfratti del fiume a piedi. All’interno dell’attività che produce frutta e verdura bio, invece, escavatori e gru hanno incessantemente rimosso cataste di tronchi alte come palazzi, per vedere se Mattia poteva trovarsi lì sotto. Al pomeriggio lo sforzo collettivo si è intensificato, con l’ausilio di squadre arrivate da tutta Italia. Comprese le unità cinofile, giunte anche da fuori i confini nazionali, che hanno controllato la superficie tra piante e detriti. I cani sono entrati in azione dopo aver fiutato gli indumenti di Mattia e, parrebbe, anche lo zainetto.

"Il ritrovamento dello zaino? Una stilettata, un fulmine a ciel sereno – la voce del padre, Tiziano Luconi, presente sul posto assieme al resto della famiglia per tutta la giornata – La speranza non la lascio mai. Spero di ritrovarlo magari svenuto, nascosto perché si è impaurito ed è fuggito da qualche parte. Tornerò in quell’inferno ma lo troverò vivo", ha aggiunto. Poi continua: "Quello era lo zaino con cui Mattia andava a scuola. Ma non significa nulla sulla localizzazione del bimbo (la cartella era nell’auto, è stata notata a otto chilometri, ndr)". Tiziano è grato ai soccorritori: "Mi aggiornano, sono uno di loro e vorrei abbracciarli". Dorme poco, è esausto ma non molla: "Mattia me lo sento vicino, era di poche parole. Io parlo con l’orsacchiotto, qui dietro c’è il motorino per un giro, a lui piaceva tantissimo viaggiarci. Mandava i baci, l’amore fatto a persona, il mio gnometto speciale, il mio nanerottolo".

Oggi si continuerà a cercarlo senza sosta. E si ripartirà dall’azienda agricola. Intanto anche a Barbara si spera ancora di riabbracciarlo. Il bar Cra Cra è un luogo di incontro, tra barbaresi, volontari e angeli del fango. Ci si sostenta l’uno con l’altro, si scambiano parole intrise di speranza. L’ultima a morire. "Quella è la crostata preferita di Mattia – indicano le titolari dell’attività Ilenia Rotatori e Tina Manocchi, che hanno avviato una raccolta fondi per i soccorritori impegnati nell’emergenza alluvione – Vorremmo tanto avere Matty davanti al nostro bancone per dargliene una fetta".