Roberto Paglialunga morto dopo il debutto del figlio calciatore

Vinto dal male a 49 anni dopo aver visto il suo ragazzo approdare dalla Giovane Ancona all’Under 15 dell’Ascoli

A sinistra Roberto Paglialunga, 49 anni, di Polverigi. A destra il figlio Davide

A sinistra Roberto Paglialunga, 49 anni, di Polverigi. A destra il figlio Davide

Ancona, 19 febbraio 2020 - Il coronamento del sogno di vedere il figlio approdare nel calcio professionistico prima di essere vinto dalla terribile malattia. Tutto in pochi giorni. Dalla gioia alla morte. Quasi che il desiderio di vedere la sua creatura tra i prof sia stato più forte del male. Seppur per poco. Roberto Paglialunga, 49 anni, che viveva a Polverigi, ma nativo di Nardò, si è spento lunedì mattina a pochi giorni dal passaggio di uno dei suoi due figli, Davide, dalla Giovane Ancona all’under 15 dell’Ascoli.

«Lo sgomento e il dispiacere sono immensi - confida Diego Franzoni, presidente della Giovane Ancona -. Abbiamo perso un padre di un ragazzo che è cresciuto nella nostra società. Ma anche un amico, un compagno. Giocavamo insieme il venerdì sera al campo dell’Aspio. Con altri amici. Lo abbiamo fatto fino all’ottobre 2018". Quando ha fatto capolino la "bestia". Ha lottato con coraggio per quasi un anno e mezzo. Invano. "Era una persona molto vigorosa, agile, gli piaceva tanto correre. Purtroppo però quando ti attaccano queste malattie...".

Franzoni racconta e quasi non crede ancora alla tragedia. "Si sapeva che stava male, ma si spera sempre. L’ultima volta che l’ho visto era metà gennaio. Molto dimagrito. Ci siamo incontrati al campo. Una mezz’ora. C’era pure il figlio e la moglie. Per gli ultimi dettagli del passaggio di Davide all’Ascoli". Sembrava quasi volesse accompagnare il figlio tra i "grandi". Ci è riuscito. "L’ufficialità del passaggio di Davide alla società bianconera c’è stato solo dieci giorni fa. Un centrocampista completo, classe 2005, molto bravo. Dotato sia fisicamente che tecnicamente. Poteva fare il grande salto già l’anno passato. Sulle sue tracce c’era l’Empoli. È stato quattro anni con la nostra società arrivato dall’Usap. Sono solo contento che Roberto abbia avuto il tempo di veder coronare il suo sogno e quello del figlio. L’ha seguito passo dopo passo, con tanto amore e dedizione, fino all’ultimo, nonostante la malattia. Era andato ad Ascoli anche per vedere la scuola, perché il ragazzo ora vive giù. Purtroppo è andata così. Una famiglia molto in gamba, mai un problema nel comportamento".

Non lo ricorda solo il presidente della Giovane Ancona, ma tutta la società del patron Sergio Schiavoni con un post sui social. "La grande famiglia della Giovane Ancona a partire dal patron Sergio Schiavoni, dal presidente Franzoni, dalla vice Lorella Belvederesi e dallo staff tecnico guidato da mister Santini, si stringe attorno a Davide e alla sua famiglia – si legge nel comunicato della società dorica –. Un lutto inconsolabile quello che ha colpito lunedì mattina il nostro Davide, cresciuto e amatissimo in biancorosso. Roberto è riuscito giusto in tempo a vedere coronato il sogno del suo ragazzo. Poi il suo cuore si è fermato, ma siamo certi che fosse ricolmo d’orgoglio e di emozione proprio grazie al suo Davide"’. Un lutto che accomuna due società e due città storicamente rivali. Anche l’Ascoli, sempre sui social, "si stringe attorno a Davide e alla sua famiglia" si legge nel comunicato della società bianconera. "Ringraziamo l’Ascoli per il commosso pensiero" tiene a sottolineare la dirigenza anconetana. I funerali di Roberto Paglialunga si svolgeranno oggi alle ore 15 nella chiesa di Polverigi.