Ancona, ecco il robot Nao per l'ospedale pediatrico Salesi / FOTO e VIDEO

Canta, balla latinoamericano e risponde a specifiche domande. Aiuterà i professionisti e giocherà con i bambini

Il robot Nao (foto Angelo Emma)

Il robot Nao (foto Angelo Emma)

Ancona, 11 luglio 2018 - Si chiama Nao, ha 4 anni, è alto 60 centimetri e aiuterà l’ospedale pediatrico Salesi a migliorare. È stato presentato il robottino made in France, ma con un cuore programmato tutto anconetano. Il suo nome originale è Nao, ma qui è stato ribattezzato Estrabot, grazie all’azienda, Estra Prometeo appunto, che ha creduto economicamente in questo progetto innovativo.

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Tutto è partito grazie all’interessamento della Fondazione Salesi, brava ad attivare un percorso che sembrava impossibile e che invece già da settembre potrebbe diventare realtà. Estrabot costruito in Francia, ma la parte programmatica ce l’ha messa Giuliano Fattorini, docente di meccatronica e responsabile tecnico del progetto. Con lui hanno collaborato alcuni studenti selezionati dell’Itis Marconi di Jesi e dell’istituto comprensivo Faà di Bruno di Marotta.

I beneficiari saranno i piccoli pazienti del Salesi e tutto il personale medico infermieristico dell’ospedaletto che lo potranno utilizzare in corsia con specifici compiti. Come prime mansioni il robottino sarà operativo presso il servizio di spirometria e in chirurgia. Estrabot, parla, risponde ad alcune domande specifiche e lo fa in italiano. Inoltre sa dare informazioni importanti, coadiuvando l’attività dei professionisti, ma al tempo stesso è in grado di svolgere attivutà ludiche molto importanti per i bambini. Come ad esempio ballare, programmato per danzare al ritmo latinoamericano, ma anche seguendo il testo di una canzone rap scritta da uno studente dell’Itis Marconi.

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Il costo della macchina si aggira attorno ai 7mila euro (le evoluzioni, sia nel modello che nelle dimensioni, possono raggiungere una soglia di circa 35mila euro), ma senza i programmi. Non potendo introdurre Estrabot come un normale Lea sanitario (ossia i criteri per cui finanziare un’attività o un servizio drettamente col sistema sanitario nazionale), l’azienda ‘Ospedali Riuniti’ e la sua Fondazione hanno dovuto seguire la strada della solidarietà, della raccolta fondi e dell’interesse scientifico per un progetto che porta benefici a tutti.

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