Rogo da Bonetti: esami su un cavo elettrico interrato

Uno dei due periti nominati dalla Procura vuole verificare la situazione. Intanto l’avvocato Leonardi ha chiesto il dissequestro.

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Dieci giorni prima dell’incendio una ditta che lavora per l’Enel era andata allo stabilimento Bonetti per rimuovere un palo nella cabina elettrica della vecchia linea che portava la corrente al bar-ristorante. Rinnovando lo chalet infatti la proprietà era passata a una potenza maggiore, da 30 ad 80 chilowatt. Un particolare su cui vuole andare a fondo il consulente tecnico della Procura, l’ingegnere Gianluigi Guidi, esperto di incendi, tornato ieri pomeriggio per un nuovo sopralluogo a Portonovo, nella struttura andata distrutta dalle fiamme il 30 maggio scorso. E’ stato un cortocircuito? L’ipotesi non è scartata e per escluderla o meno l’ingegnere ieri voleva trovare quel cavo interrato, seppellito ancora di più dallo sbancamento dei vigili del fuco durante lo spegnimento delle fiamme. Un approfondimento che ha voluto fare a 17 giorni di distanza dal primo sopralluogo, quello del 16 giugno scorso, eseguito con l’altro consulente tecnico nominato sempre dal pm Marco Pucilli, il brigadiere capo dei Ris di Roma Giovanni Russolillo, esperto di chimica ed esplosivi infiammabili (ieri assente).

Guidi, accompagnato dai carabinieri del Norm, voleva intercettare il cavo per esaminarlo e vedere, probabilmente, se le cause dell’incendio da Bonetti siano di natura elettrica visto che quella notte è piovuto molto e nella baia si è verificato anche un distacco di corrente. Al sopralluogo di ieri c’erano anche i tecnici Enel che però non avevano l’autorizzazione e nemmeno l’attrezzatura idonea da parte della loro azienda a scavare quindi l’ingegnere ha effettuato l’operazione a mani nude, fin dove ha potuto ma questo non è stato sufficiente per arrivare fino al cavo. Il sopralluogo quindi dovrà essere ripetuto fissando un’altra data. Intanto l’avvocato Riccardo Leonardi, che rappresenta famiglia Bonetti, ha presentato sempre ieri istanza di dissequestro per buona parte dell’area. Le operazioni peritali, al momento circoscritte alla zona dove si trovava la cabina elettrica, riguardano una piccola zona vicina alla recinzione che confina con una casa privata. Paolo Bonetti potrebbe quindi rientrare in possesso di tutto il resto, ripulire la zona e attivare un prefabbricato, o un truck food, per riprendere a fare il servizio ristorazione.

Marina Verdenelli