MARINA VERDENELLI
Cronaca

Ruba nell’auto e minaccia di morte il proprietario

A finire sotto processo un marocchino 32enne che sorpreso mentre rubava aveva reagito per poi fuggire: è stato condannato

L’auto distrutta

L’auto distrutta

Era andato a fare jogging e quando era tornato all’automobile che aveva parcheggiato lungo la strada aveva trovato un uomo che stava trafugando dentro l’abitacolo della vettura. "Ehi ma che stai facendo qui?", gli aveva detto il proprietario del mezzo. Sorpreso durante il furto il ladro aveva iniziato a correre. Il corridore lo aveva inseguito e durante la fuga era stato minacciato dal furfante che gli avrebbe urlato: "Se ti avvicini ti do una pugnalata, sono armato".

L’episodio risale al 3 luglio del 2019, ad Osimo, nel parcheggio della posta ciclabile di Campocavallo, vicino alla sede dell’associazione Testimoni di Geova. Giorni dopo i carabinieri avevano rintracciato il ladro, anche grazie alle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Era un 32enne di origine marocchina, residente ad Osimo. L’automobilista lo aveva riconosciuto attraverso delle foto che i militari aveva reperito su Facebook. Finito a processo per tentata rapina impropria giovedì è stato condannato dal giudice Matteo Di Battista a un anno e dieci mesi di reclusione. Era difeso dall’avvocato Paolo Mengoni.

In quel periodo stavano avvenendo diversi furti in auto ad Osimo, nello stesso posto, una zona dove in molti lasciano le vetture per fare passeggiate e per correre, senza portarsi dietro borse e portafoglio. A subire l’ennesimo furto era stato un osimano di 49 anni. Era pomeriggio quel giorno e si era trovato faccia a faccia con il ladro. Ai carabinieri aveva dato una descrizione precisa, parlando di un giovane con la carnagione scura, in canottiera marrone. Per correre via aveva perso le ciabatte.

L’osimano era tornato alla sua automobile, una Volkswagen Tiguan, attorno alle 18. Quindici minuti prima aveva parcheggiato il veicolo in zona laghetti. Faceva troppo caldo e così aveva rinunciato ad allenarsi tornando indietro verso l’auto. Visto il ladro dentro la vettura gli aveva urlato, notando anche che un vetro del finestrino era stato rotto, forse con un mattone o un sasso. Il 32enne aveva preso il marsupio che il proprietario aveva lasciato sotto il sedile ma quando lo aveva sentito urlare aveva buttato tutto a terra scappando via. Nell’urto gli aveva rotto il vetro del cellulare che era dentro il marsupio con i documenti e il portafoglio. L’osimano aveva provato a rincorrerlo ma è stato minaccio che gli avrebbe dato una pugnalata. Con il telefonino aveva chiamato subito i carabinieri.

Marina Verdenelli