"Rubata la sciarpa dell’Inter sulla tomba di Michi"

La mamma di Michele Martedì, ucciso al Pinocchio l’8 dicembre 2020: "Spero che chi l’ha presa abbia un rimorso e la riconsegni"

Migration

"Non mi sarei mai aspettata che qualcuno prendesse la sciarpa dell’Inter dalla tomba di Michi. È vergognoso, era stata portata da qualche amico per l’anniversario. Spero a chi l’ha presa venga un piccolo rimorso. Se ti piace così tanto, te la compro uguale. Ma ti prego, riportala a Michele perché è sua". Firmato mamma Patrizia. Ovvero la mamma di Michele Martedì. Una donna la cui vita, quel maledetto 8 dicembre 2020, è cambiata per sempre. La sua esistenza, come quella dei suoi cari e degli amici del grande Mig. Che nessuno, nessuno ad Ancona potrà mai dimenticare. Lo sdegno è il sentimento che prevale in mamma Patrizia. La speranza che quel simbolo - che legava suo figlio agli amici di sempre - non si spegne neppure di fronte ad un gesto così ignobile, vile. Quella speranza che, tre giorni fa, l’ha spinta a pubblicare su Facebook un messaggio rivolto a chi, in maniera becera, si è appropriato di una sciarpa dell’Inter, squadra del cuore per cui tifava Michele, dalla lapide dove gli amici l’avevano apposta proprio di recente, in occasione dell’anniversario dei due anni dalla morte di Martedì.

Il giovane parrucchiere anconetano, 26 anni appena, era stato ucciso a coltellate nel purtroppo noto delitto del Pinocchio, in via Maggini, a pochi passi da casa. Strappato alla vita dalla collera di Mattia Rossetti, il quale sta scontando la condanna in carcere a Montacuto. E nel dramma senza fine che sta vivendo la famiglia di Michele, ora si associa quello causato da qualche sciacallo che ha trafugato la lapide di Michele. Senza scrupoli, senza cuore. Sui social, dopo il post pubblicato da mamma Patrizia, le persone hanno mostrato totale solidarietà ai parenti per un gesto da censura e che merita pochi commenti. Quel vessillo nerazzurro, che gli amici fraterni di Mig avevano posato sulla tomba per ricordarlo, è sparito nel nulla ed è probabile che dietro possa celarsi la mano di qualcuno, perché ovviamente non può essere volato via col vento. "Come si può arrivare a tanto?", scrive una persona mostrandosi vicina ai cari di Michele. E ancora un’altra: "Come si può essere così aridi e malvagi per compiere un gesto del genere?". "Voglio sperare – l’auspicio di un altro uomo – che sia stata una ragazzata di cattivo e insensibile gusto. Spero la riporti al suo posto. I ricordi sono sacri. Per lui e per chi li onora". Lo sperano tutti. La famiglia che non si arrende e non si rassegna, seppure travolta da un nuovo e improvviso dolore. Che non fa altro che allargare una ferita impossibile da cicatrizzare.