Hanno commesso quattro furti in tutto per un valore delle auto rubate pari a 140mila euro. Tutte le volte li hanno messi a segno sostituendo la centralina delle macchine stesse, un metodo collaudato da quel sodalizio. Quattro macchine le hanno rubate a Castelfidardo, due a Pescara e uno a Giulianova in provincia di Teramo. I Carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Osimo, guidati dal comandante di Compagnia Gianluca Giglio, assieme ai colleghi della Compagnia di Cerignola, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare dell’obbligo di dimora, emessa dal gip del tribunale di Ancona, su richiesta della Procura locale a carico di due giovani cerignolani, per furto aggravato in concorso. L’ attività investigativa è partita dal furto di un’Audi Q3 rubata a Castelfidardo a marzo. A denunciarlo era stato lo stesso proprietario che al risveglio non aveva trovato la macchina parcheggiata nel garage. Partendo da quell’episodio, i Carabinieri osimani sono riusciti a ricondurre alla compagine del foggiano gli altri furti commessi appunto nelle Marche e in Abruzzo tra marzo e maggio secondo lo stesso modus operandi.
Il gruppo, composto da un numero variabile tra due e quattro persone, nella tarda serata è partito da Cerignola avvalendosi di ’staffette’, per poi giungere nelle regioni del centro Italia e commettere i furti. Dopo un attento sopralluogo rubavano le auto sempre durante la notte. Successivamente, uno degli indagati alla guida del veicolo ’staffetta’, si occupava di aprire la strada al conducente del veicolo rubato, avvertendolo, con l’utilizzo di telefoni dedicati solo a questa esigenza, dell’eventuale presenza delle forze dell’ordine. È stato accertato che le macchine asportate, una volta giunte nel territorio foggiano, venivano subito smontate e i ricambi immessi rapidamente sul mercato illecito.
Il gip del tribunale di Ancona, nell’emettere la misura cautelare, ha sottolineato la professionalità dimostrata dai due giovani, rispettivamente di 21 e 20 anni (il primo gravato da precedenti specifici), e il loro pieno coinvolgimento nella complessa filiera dei furti di autovetture che alimenta il mercato illecito dei pezzi di ricambio, molto redditizio. Le indagini però sono tuttora in corso perché il quadro non è ancora completo. C’è anche una terza persona indagata, non destinataria di misure cautelari.
Silvia Santini