Rubini ancora nel mirino "Non sono il capro espiatorio"

Critiche dal centrosinistra dopo il mancato appoggio: "Troppa arroganza"

Rubini ancora nel mirino  "Non sono il capro espiatorio"

Rubini ancora nel mirino "Non sono il capro espiatorio"

"Una parte dei voti di Altra Idea di Città sono confluiti verso la Simonella. Piuttosto il centrosinistra ha perso parte del sostegno che aveva ricevuto al primo turno. Un altro motivo di riflessione da parte loro. Basta con l’arroganza che ha caratterizzato gli ultimi 10-15 anni. Noi siamo stati coerenti, il centrosinistra no. Se vogliono aprire un dialogo noi ci siamo". Francesco Rubini, unico consigliere comunale alternativo a centrodestra e centrosinistra al momento ufficiale, non cambia di una virgola la sua posizione e risponde agli attacchi ricevuti sui social legati alla poca chiarezza mostrata sul voto dell’altro giorno: "C’è una parte di elettorato di centrosinistra che mi vuole trasformare in capro espiatorio – spiega al Carlino il leader di Altra Idea di Città – Una posizione mossa da una visione incompleta della realtà, ma questo non mi stupisce. Il fatto che alcune critiche siano arrivate da candidati vicini al centrosinistra lascia il tempo che trova. Autocritica da parte mia? Lo faccio sempre quando è necessario, perché faccio parte di un fronte di sinistra in forte difficoltà. Concedere pezzi del nostro mondo alla destra non si augura a nessuno. Spero ciò possa aiutare per creare un momento di analisi reciproca del voto e avviare una discussione insieme".

La destra, appunto, e con essa il candidato vincitore, a cui Rubini ha rivolto in proporzione meno critiche rispetto a Ida Simonella: "Nulla di personale, non è questione di simpatia, ma solo un aspetto politico – puntualizza Rubini – La Simonella non ha esperienza politica, viene da un altro mondo e in questa campagna elettorale ha pagato ciò a caro prezzo. Con Silvetti, in questo senso, c’è più vicinanza. Ad esempio, il fatto che lui prediliga una giunta ‘politica’ lo preferisco rispetto a un governo dei tecnici che poi ha portato la città nelle condizioni che conosciamo".

L’unica critica mossa da Rubini al centrodestra ha un protagonista centrale: "Spero che Silvetti non spartisca le poltrone seguendo le regole del manuale Cencelli e che metta politici, ma soprattutto persone capaci. Aver regalato un assessorato a Marco Battino, a cui riconosco il coraggio, non è un bel presagio". Rubini torna infine a un’analisi globale delle elezioni: "Ancona va al centrodestra. Era nelle premesse del voto già al primo turno. Il ‘sentimento’ di distanza, di disapprovazione e persino di rabbia, cresciuto fra la gente di questa città, non può essere rovesciato solo al momento del voto, soprattutto se si pensa di riuscirci facendo leva solo sullo spirito antifascista. Come se le elezioni regionali prima e quelle politiche poi non lo avessero dimostrato. Noi, e chi ci ha votato al primo turno, riteniamo che l’amministrazione uscente abbia fatto molti errori, che evidentemente si sono sedimentati nell’anima delle persone".