Sale slot, in trenta rischiano la chiusura

Il Comune tira dritto sulla stretta ai locali dove si gioca d’azzardo: tra un anno e mezzo entrano in vigore le nuove norme

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Trenta dei 36 locali cittadini che possiedono slot machine dovranno privarsene di qui a meno di un anno e mezzo, ma forse anche altri, al punto che rischiano di essere tolte anche le apparecchiature delle frazioni. Appena entrato in vigore, il nuovo regolamento comunale anti-ludopatia è già sul punto di ridurre drasticamente la presenza di quegli infernali apparecchi, addirittura quasi azzerarli, come emerge dai monitoraggi effettuati dalla polizia locale. Il documento approvato dal consiglio comunale nelle scorse settimane su indicazione della Giunta e realizzato dal comandante di polizia locale Cataldo Strippoli fissa, infatti, paletti ancora più ferrei, addizionali a quelli del regolamento regionale che entrerà ufficialmente in vigore il 30 novembre 2021. Le norme della Regione prevedono, infatti, che non ci potranno essere apparecchi di gioco a meno di 500 metri di distanza da scuole, bancomat, uffici postali e negozi compro oro. A quei luoghi sensibili il regolamento municipale ne ha aggiunti altri, ovvero biblioteche, centri di aggregazione giovanile, oratori e impianti sportivi. Proprio per effetto dell’aumento delle ‘zone franche’, dall’ultimo sondaggio della polizia cittadina emerso come ai 22 locali attualmente operativi destinati a divenire fuorilegge sul fronte delle slot per effetto delle norme regionali, se ne aggiungono diversi altri per il mancato rispetto dei parametri addizionali del regolamento cittadino. In pratica a fine 2021 non ci saranno più slot nel capoluogo, ma pure nei borghi periferici - stante la robusta presenza di chiese e impianti sportivi - sarà ben difficile trovare apparecchi attivi. Proprio di fronte a questa forte stretta sull’azzardo, non è affatto escluso che qualche locale o associazione di categoria presenti ricorsi come già avvenuto in altre città per i provvedimenti ‘scaccia-slot’, ma in Comune hanno deciso di tirare dritto sul socumento incentrato, peraltro, anche sullo stop alle macchinette dalle 16 alle 20 e dalle 22 alle 24. Il divieto orario è già operativo, come pure la necessità per chi chiede nuove concessioni di rispettare le norme della disposizione municipale che, di fatto, rendono quasi impossibile l’arrivo di altre slot. Vita dura, insomma, per i giocatori incalliti in un territorio dove la sfida alla dea bendata registra numeri preoccupanti, in quanto secondo l’ultimo censimento relativo alle giocate del 2017 i fabrianesi hanno speso quasi 21 milioni di euro nelle slot, ovvero, in una città di 30 mila anime, una cifra non troppo distante dai mille euro procapite se si considera che il gioco è vietato ai minorenni. Alessandro Di Marco