Salvini e Le Pen a testa in giù sui social, è bufera

Il leader nazionale della Lega contro il capogruppo Pd Mangialardi: "E poi lui sarebbe il pacifista?". La Lega: "Come piazzale Loreto"

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di Silvia Santarelli

Una foto rovesciata che ritrae Matteo Salvini e Marine Le Pen a testa in giù, pubblicata sulle storie di Instagram dal capogruppo del Pd nel Consiglio regionale delle Marche, Maurizio Mangialardi, ex presidente Anci Marche e candidato del centrosinistra alle regionali del 2020, accende la polemica nel giorno della Festa della Liberazione. L’immagine è accompagnata da un testo, anch’esso rovesciato, scritto dallo stesso Mangialardi che proprio sabato aveva rappresentato la Regione Marche alla Marcia per la pace Perugia-Assisi: "Salvini tifa ancora Le Pen e questo vuol dire che non è cambiato. Nonostante la prudenza Salvini è ancora uno dei principali sponsor di Putin e avversari dell’Europa nel nostro Paese". La reazione a mezzo social del segretario nazionale della Lega non si è fatta attendere e così, dopo qualche ora, sulla propria pagina Facebook replica: "Mangialardi consigliere regionale del Pd e pacifista solidale, ma posta me e Marine a testa in giù e magari oggi sarà in piazza con la bandiera della pace...Buona festa della Liberazione da guerra, violenza e cretini". Salvini ha anche postato una foto dell’ex sindaco di Senigallia e consigliere regionale Maurizio Mangialardi accanto a quella di lui e Marine Le Pen candidata sconfitta alle presidenziali in Francia, a testa in giù. Un post che in breve tempo ha fatto registrare più di duemila like, 250 condivisioni e 1500 commenti dove non sono stati risparmiati attacchi a Mangialardi. Come questi: "Se lo guardate bene ha un aspetto molto, molto diversamente intelligente", e poi "Non mi stupisce affatto: persone buone e solidali come lui, sono state descritte in maniera esaustiva nel libro L’apocalisse di Oriana Fallaci. Buona giornata, Capitano’. Ma anche: "Di qualunque partito appartengono queste persone andrebbero espulse da ogni incarico politico e lavorativo e mandati in un carcere minorile per il recupero. Vanno in televisione a parlare della violenza tra i giovani e sono loro i primi ad essere violenti e incitare alla violenza. Sono un cancro della società".

Sul fatto è intervenuta l’assessore regionale Giorgia Latini (della Lega): "Ferma condanna per un gesto simile – commenta – Prendo le distanze da questo linguaggio. Questo gesto non meriterebbe alcuna visibilità, ma occorre prendere posizione nei confronti di chi si dice nemico della violenza e poi usa parole violente. Non si può invocare piazzale Loreto nascondendosi dietro i valori della Resistenza! Ci perdono tutti, questo non è difendere la libertà! Credo che il partito del consigliere Mangialardi ora debba prendere seri provvedimenti per condannare questo gesto".

Ma non è finita: "Una sinistra ipocrita, arrogante, meschina" così ha descritto la sinistra, alla luce del post, il commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti. "Si tratta dell’ennesimo atto di incoerenza che testimonia quanto Mangialardi sia l’emblema di una sinistra ipocrita e meschina – spiega – È vergognoso che si invochi la pace ma si continui ad alimentare odio. Auspico che il Partito Democratico non solo prenda le distanze, ma che assuma anche i provvedimenti adeguati. Intanto, si dimetta".