L’amore più forte dell’Alzheimer "A 80 anni vivo per la mia Bianca"

La lettera di Roberto alla donna della sua vita : non parla e non vede, ma mi sente. Combatto con lei "Ragazzi, insegnate ai vostri figli a volere bene agli altri. Oggi questo sentimento è un po’ in disuso"

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Ben trovati "raga", direttore, coordinatrice, educatrici, oss ecc. spero di non dimenticarmi dì qualcuno. 14 febbraio 2020, siamo arrivati alla festa degli innamorati. Non dovrebbe essere una festa di consumismo: ristoranti e trattorie piene, grandi mazzi di fiori, regali costosi ecc. Non è cosi che si dimostra l’Amore che si ha verso la nostra amata metà, non è con il consumismo ma è con l’affetto, con l’amore, con la dolcezza. Non esiste solo il 14 febbraio, ma trecentosessantacinque giorni, un anno intero e gli anni a seguire. Vogliamoci bene e voletevi bene "raga" è quello che conta e soprattutto insegnate ai vostri figli cosa significa volersi bene. Volersi bene: è un po in disuso! Io parlo così perché ho voluto bene e voglio più bene ora che Bianca da parecchi anni ha "l’Alzheimer" ed è ricoverata in una struttura adeguata. Qualcuno mi ha chiesto: da quanti anni è ammalata? Non ricordo più, ma le sono stato e le starò sempre vicino, è l’amore della mia vita. Ho combattuto e combatto con lei e per lei, anche io ho i miei acciacchi, ma li tengo da un parte, mi curo per poter essere sempre presente. Ho seguito tutto il percorso (brutto, bruttissimo) della malattia: parlava e caminava, poi nella sedia a rotelle, poi non ha parlato più ed ora tiene anche gli occhi chiusi. Ma mi sente quando sono vicino a lei, mi stringe le mani, le accarezza, se le porta al viso: è un Amore silenzioso, ma "Amore vero". Le voglio tanto bene, no mi coreggo: l’Amo tanto, tantissimo e continuo a parlarle, sempre. Buona festa degli innamorati "raga", voletevi e vogliamoci bene. Roberto Maroni © RIPRODUZIONE RISERVATA