"Sangue e plasma a rischio: le donazioni sono poche"

L’Avis Marche lancia l’allarme e punta il dito sul nuovo sistema sanitario regionale "Carenza di personale e un’organizzazione complessa che così non funziona"

Carenza di personale e organizzazione complessa: Avis Marche segnala in maniera molto preoccupata un evidente calo delle donazioni. Per il sistema di raccolta di sangue e plasma nelle Marche, e in maniera particolare nell’Anconetano, l’ennesimo campanello d’allarme. Difficoltà sono state più volte palesate nel corso dell’anno al Centro trasfusionale dell’ospedale di Torrette, sempre a causa della carenza di personale. Proprio il Carlino si occupò della vicenda e delle conseguenze sulla cittadinanza che si rivolgeva al centro specialistico. Ora l’allarme lanciato dall’Avis Marche che va dritto al punto: "Nel corso del 2022 – si legge in una nota diffusa ieri dall’Avis – si è registrato un calo di donazioni di sangue, dovuto, tra l’altro, a importanti criticità organizzative del sistema trasfusionale tra cui la mancanza di una solida gestione centralizzata. Da non dimenticare anche la carenza di personale medico e infermieristico e una insufficiente flessibilità di orari per andare incontro alle esigenze dei donatori. Questo limita la raccolta, impedendo di raccogliere tutto il sangue disponibile. Avis da tempo ha evidenziato alle autorità competenti il pericolo che, in tempi anche brevi, possano venire a mancare il sangue e il plasma necessari per la vita e la cura di tanti pazienti. Contemporaneamente l’associazione ha avanzato suggerimenti e proposte per superare tali criticità, mostrando anche la propria disponibilità ad affiancare il sistema pubblico attraverso forme di raccolta associativa. Purtroppo non si ravvisano indicazioni su possibili realistiche soluzioni a breve e medio termine, anche alla luce del nuovo sistema sanitario regionale che, con l’istituzione delle Ast (Aziende sanitarie territoriali, in base alla riforma sanitaria voluta dalla giunta regionale e in vigore dal 1° gennaio prossimo, ndr), rischia di frammentare l’attività trasfusionale, protesa da anni verso un efficiente sistema unitario".

Fin qui le criticità, Avis Marche passa poi alle soluzioni: "Non accetteremo passivamente l’incertezza della situazione. Un impegno doveroso nei confronti dei donatori che con grande spirito di solidarietà e altruismo sostengono ogni giorno la vita e la speranza di tante persone in maniera volontaria e gratuita. Avis conferma gli sforzi, per il mantenimento dell’autosufficienza a fianco della sanità regionale e resta aperta a qualsiasi forma di collaborazione con gli organi competenti".

p.cu.