"Sarebbe meglio utilizzare i fondi per aiutare persone in difficoltà"

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A fine novembre il consiglio comunale di Jesi ha deciso di spostare la fontana dei leoni nella sua posizione originaria, cioè piazza della Repubblica, per ottenere il lascito di 2 milioni di euro da parte di Cassio Morosetti, come citato nel suo testamento.

La decisione sta suscitando molte reazioni tra i cittadini di Jesi, la gran parte contrarie. Abbiamo raccolto alcune dichiarazioni. "Sono contrario allo spostamento – dice Emanuele Bellagamba – perché penso che intralci un po’ la visione e l’utilizzo della piazza. Secondo me la fontana è giusta per il luogo dove si trova, piazza Federico II".

Leonardo Owen dice: "Sono soldi buttati via e in più, se si sposta la fontana in piazza della Repubblica, si va a coprire il teatro e inoltre si crea un ingombro che non va bene esteticamente visto che lo spazio non è molto ampio". Secondo Alessandro Bartoloni dipende "da come verranno spesi i soldi che si ricaveranno da questa operazione. Visto che c’è di mezzo un’eredità, potrebbe essere un’occasione da cogliere. Con i soldi che si ricavano dallo spostamento bisognerebbe dare un aiuto alle persone più bisognose, vista anche la situazione drammatica di molte famiglie a causa del Coronavirus". Alessandro Trivellini dice: "Trovo l’idea di spostare un monumento, perché lo chiede un singolo cittadino con un testamento, qualcosa di superbo, inutile, e alla fine uno sconvolgimento dell’immagine di Jesi del tutto immotivato. Se il Comune avesse dei fondi a disposizione, chiederei di fare la manutenzione del ponte di Minonna". Paolo Termentini, un giornalista, vuole puntualizzare più che altro il passaggio democratico verso gli jesini che non è avvenuto: "Sarebbe stato giusto aver fatto decidere alla città tramite una consultazione popolare". Come anche Lorenzo Barchiesi, che considera necessario il passaggio del referendum: "penso sarebbe stato opportuno ma il nostro sindaco non ha voluto farlo a prescindere. Dato che questo spostamento è messo molto in discussione, perché non ascoltare il parere delle persone residenti nella città, anche di chi non è d’accordo?". Probabilmente tanti jesini avrebbero voluto dire la loro tramite un referendum.

Mohamed Ayazi,

Bianca Baioni,

Riccardo Ficosecco,

Arnau Mazzarini,

Giulio Pandolfi

e Caterina Pierandrei