
Ancona, 12 settembre 2023 – Sale nel bus riservato agli studenti e quando si accorge di aver sbagliato corsa se la prende con l’autista e gli dà una testata. Il conducente è caduto tramortito a terra mentre l’aggressore se la dava a gambe. Un gesto che però non è rimasto impunito. Per quell’episodio la polizia, avviata una indagine, è risalita al picchiatore che ora è a processo per violenza ad un incaricato di pubblico servizio e interruzione di pubblico servizio.
L’aggressione risale al 3 aprile del 2019, a Collemarino, alla fermata del bus che si trova in via Flaminia. A ripercorrere l’accaduto, ieri, in tribunale, davanti al giudice Lamberto Giusti, è stata proprio la parte offesa, dipendente Conerobus all’epoca dei fatti. "Ero fermo per aspettare la coincidenza e far salire così altri studenti a bordo – ha testimoniato l’autista, 66 anni, anconetano – ma il passeggero ha iniziato ad agitarsi. Ripeteva che doveva andare in centro dalla ragazza e si era indispettito perché io mi ero fermato. Ho provato a spigargli educatamente che quello era un bus degli studenti e io non ero diretto in centro ma alla scuola. Ho detto lui che doveva prendere il bus della linea B se voleva andare in città e gli ho fatto vedere la scritta ‘riservato studenti Montedago’ davanti al mio bus, quello dove era salito lui. Mentre risalivo a bordo mi è arrivato un colpo alle spalle che mi ha fatto cadere a terra. Per fortuna mi hanno soccorso degli studenti, uno era un volontario della Croce Rossa. Poi è arrivata l’ambulanza e sono andato in ospedale".
L’autista ha riportato un trauma commotivo, con pochi giorni di prognosi, e visto che gli mancavano 4 mesi alla pensione non ha voluto sporgere denuncia. Sul posto però era arrivata la polizia che ha proceduto d’ufficio per gli altri reati per cui è stato poi identificato l’imputato, un campano di 25 anni, già noto alle forze dell’ordine. A risalire al responsabile è stato il vice dirigente delle Volanti di allora, il commissario Franco Pechini, oggi in pensione. Anche lui ieri ha testimoniato in aula spiegando come aveva appreso "da una fonte confidenziale" chi era il giovane che aveva aggredito l’autista. Era luglio dello stesso anno. Uno studente a bordo del bus (anche lui è stato sentito ieri in aula) aveva confermato che la persona indicata dalla polizia era proprio l’aggressore. L’autista non era stato in grado di riconoscerlo. L’imputato, difeso dall’avvocato Alessandro Rocco, verrà sentito alla prossima udienza dell’11 dicembre quando si dovrebbe arrivare anche alla discussione e alla sentenza.