"Sbagliato interrompere le vaccinazioni ai prof"

La dirigente del Cambi-Serrani: "Erano anche necessari gli screening agli allievi". Rucci: "Tornare in aula non ci spaventa". Orsolini: "Possiamo rientrare al 100%"

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di Nicolò Moricci

Rebus scuola, polemiche sul rientro e caos trasporti. Domani tornerà a suonare la campanella negli istituti anconetani, in cui rientrerà gran parte degli studenti. Come da dpcm del 21 aprile, con le Marche in zona gialla, ogni istituto superiore potrà accogliere, in presenza, dal 70 al 100% degli alunni di ciascuna comunità scolastica. Un margine di discrezionalità è lasciato ai dirigenti scolastici, in base agli spazi della scuola. Intanto, le vaccinazioni per i docenti si sono fermate (proseguono solo le seconde dosi, ndr) e la variante inglese, per il suo elevato indice di diffusività, fa ancora paura. "Due fattori, questi, che incrementano il rischio contagio. Per aprire, andava tutto coordinato meglio a livello nazionale – evidenzia la dirigente del Cambi Serrani di Falconara, Stefania Signorini. Occorreva maggior sicurezza: le vaccinazioni per i prof. dovevano proseguire e poi, con la variante inglese, pare non basti un metro di distanza. In più, sarebbe stato opportuno – sottolinea Signorini – organizzare degli screening di massa per tutta la comunità scolastica ed essere maggiormente controllati. Io, da sindaco, l’ho fatto per infanzia, elementari e medie". "Il tampone per gli studenti richiede un’organizzazione complessa, su cui stiamo lavorando" - fa sapere la preside del Savoia Benincasa, Alessandra Rucci. "Tornare in aula non ci spaventa: pur non potendo conoscere chi si è vaccinato, so che la maggior parte dei docenti ha aderito alle somministrazioni anticovid. Inoltre, nel mio istituto ci sono da mesi gli ingressi scaglionati (alle 8 e alle 9) per non pesare su bus e corriere". È questo, infatti, il punto cruciale: nei bus la capienza massima è del 60%, ma al contempo si stabilisce che almeno il 70% degli studenti torni in aula. "Il sistema di trasporto provinciale è in affanno: bisogna raddoppiare i mezzi, perché è lì che preoccupa l’affollamento – dice Rucci. Senza correttivi, sarà difficile tornare al 100%". La scelta del Savoia Benincasa, però, è controcorrente: priorità alle prime classi, lasciando i maturandi, più autonomi negli spostamenti, al 50%. Perché? "Per riallacciare il dialogo coi più piccoli. E visto che i maturandi sono grandi, abbiamo deciso di coinvolgerli con un sondaggio. Da lì, è emerso che le quinte hanno paura di tornare in presenza, perché temono delle quarantene maggioline, che potrebbero compromettere la partecipazione alla maturità". In sostanza, il triennio torna al 100% e gli ultimi due anni ruotano. E se per gli areatori alcuni dirigenti vagliano i preventivi e altri coinvolgono la provincia, Francesco Maria Orsolini - preside del Mannucci – opta per l’areazione naturale, aprendo le finestre. E sulle riaperture dice: "Nella mia scuola potremmo tornare anche ora al 100%, ma dal tavolo prefettizio di venerdì emergono nodi sui trasporti, che si ripercuotono sulla scuola. Da un’indagine interna, apprendo che i miei studenti si spostano prevalentemente con mezzi propri: un danno per l’ambiente, sì, ma che consente una minor pressione sui bus". All’artistico, come al Cambi, si darà priorità alle quinte, ma il collegio docenti si riunirà tra due giorni per eventuali variazioni.