Scintille elettorali tra ministro e Confindustria

Orlando a Jesi e Fabriano a sostegno dei candidati del Pd: "Battaglia per il salario minimo". La replica: "Da lui mai una risposta"

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JESI e FABRIANO

"Sono qui anche perché è uno dei luoghi che ha ispirato una battaglia politica che ho condotto per il decreto sulle delocalizzazioni. Non è esattamente quello che avrei voluto ma oggi ci sono strumenti per evitare che lavoratori si trovino nelle condizioni vissute dalle maestranze Caterpillar. Mai più quindi licenziamenti in tronco senza interlocuzione, alla luce delle norme varate". Così il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando ieri a Jesi a palazzo dei Convegni, a sostegno della candidatura a sindaco per il Pd e il centrosinistra di Lorenzo Fiordelmondo. Presenti anche alcuni lavoratori protagonisti delle vertenze sul territorio. Poco prima a Fabriano ha fatto visita ai lavoratori dello stabilimento Ariston Group di Albacina multinazionale presieduta da Paolo Merloni e fondata dal padre, Francesco, durante un appuntamento elettorale per sostenere la candidatura a sindaco di Daniela Ghergo sostenuta dalla coalizione composta da quattro liste compresa quella del Pd.

"Sono preoccupato ma non pessimista – ha rimarcato il ministro – Si apre una fase difficile nella quale ci saranno molte cose destinate a cambiare, ma che dà anche a un territorio come questo nuove opportunità" ha aggiunto il ministro. Secondo Orlando alle amministrative è bene votare Pd "perché è la forza che in questo momento si è assunta la responsabilità di tirare fuori il Paese da una situazione molto difficile, perché credo che sia il partito che si è intestato il tema della lotta alle diseguaglianze sociali e della difesa del lavoro. Vorrei ricordare sempre a tutti gli elettori che la Lega e Fratelli d’Italia sono due forze politiche che hanno votato contro il Pnrr al Parlamento Europeo". Al centro degli incontri la battaglia per il "salario minimo". "Sto ponendo il problema, prendendomi gli strali dai vertici di Confindustria, per inserire pratiche che evitino il lavoro povero" ha detto.

Poco dopo arriva la replica del presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini: "Confindustria dallo scorso dicembre non fa altro che porre la questione della dinamica salariale cercando dal Ministro risposte che non arrivano. Le nostre imprese sono in forte difficoltà dovuta principalmente ai rincari delle materie prime e dell’energia dopo 2 anni di pandemia. Ora si aggiunge l’incertezza legata all’invasione russa dell’Ucraina ed alle attese di rialzi dei tassi di interesse. Pensare che le nostre aziende, dopo aver già assorbito nei bilanci i rincari dei materiali e dell’energia, possano ora farsi carico anche di ulteriori adeguamenti salariali, significa ignorare le grida di dolore che provengono dal nostro tessuto imprenditoriale".

Sara Ferreri