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Francoise Salvagni è francese ma vive a Jesi: mister di volley femminile ha vinto in tanti Paesi europei

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Forse non tutti lo conoscono ma è un orgoglio italiano nella pallavolo. Basti considerare che è stato premiato nel 2011 come miglior allenatore italiano e nel 2021 come miglior allenatore francese. E’ Francoise Salvagni, cinquantenne, bolognese, che vive a Jesi da molti anni. La sua carriera inizia a soli 16 anni, come assistente allenatore in una squadra di serie A e poi, sempre come vice, passa in B. Dopo tanta gavetta inizia finalmente ad allenare una sua squadra in B2. Questa sua prima esperienza dura 3 anni. Gli ottimi risultati ottenuti lo portano inizialmente ad allenare in serie A2, per 5 anni, e successivamente a fare il salto nel campionato femminile di A1 a Sant’Eramo (Bari), dove ottiene buoni risultati. In Italia ha anche allenato a Urbino, Bolzano e Torino. La prestigiosa carriera di Francoise lo ha portato ad allenare squadre estere, sia di club, in Azerbaigian e in Romania, che Nazionali, come l’Algeria. Con quest’ultima ha partecipato ai campionati africani e ai Joeux d’Afrique. Dopo l’estero è rientrato in Italia dove è rimasto per un anno, poi ha iniziato la sua avventura in Francia, a Mulhouse, dove ha ottenuto grandi risultati. Gli ho chiesto quali siano state le sue più grandi soddisfazioni. "I risultati migliori della mia carriera sono stati una vittoria in coppa Europa, con Urbino, risultato straordinario perché era un club di un piccolo paese e siamo riusciti a battere squadre fortissime russe, turche, francesi, tedesche e polacche. Battere le corazzate miliardarie russe e turche è stato veramente un grande successo. Per la prima volta in Romania ho vinto una coppa Europa con una squadra di Bucarest. Vado molto molto orgoglioso del premio come miglior allenatore italiano e come miglior allenatore francese". Altri successi: uno scudetto in Francia, una coppa di Francia e una supercoppa francese. "Questo è il mio terzo anno a Mulhouse – spiega – e ho firmato per altri tre anni". La sua carriera è iniziata quando ha smesso di giocare a pallavolo. "Nonostante sia la mia più grande passione – confessa – sono stato costretto perché all’epoca non esisteva il libero ed io, essendo piccolino, non potevo battermi con giocatori alti quasi due metri, allora ho deciso di diventare allenatore cominciando a studiare". Che dire, ha ottenuto tantissimi bei risultati, raggiunto molti traguardi e gioito di molte vittorie, ma ha ottenuto tutto questo anche grazie a mille sacrifici, stando a lungo lontano dalla famiglia, dagli amici e dalla sua città. Anche se ormai la sua città d’adozione è Jesi.

Gabriele Galia