Scuola media Pinocchio Montesicuro di Ancona

Il caso di un amico che ha mostrato di essere un’altra persona: poi il pentimento e la consapevolezza dell’errore

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Un giorno il mio migliore amico, Maurizio, un ragazzo molto timido, mi confida di aver creato un profilo fake in cui si è dipinto molto affascinante e disinvolto per conoscere delle ragazze. Lo conosco dai tempi dell’asilo: fa difficoltà a stringere nuove amicizie e si vergogna perché è basso e un po’ paffuto, ma è il ragazzo più buono e leale che conosca! ‘Cosa? Ma sei sicuro di quello che stai facendo?’, gli chiedo.

Finora avevo sentito parlare di ‘catfishing’ solo in tv, e ora sapere che è un mio amico a metterla in pratica mi turba molto. Devo far capire a Maurizio che è pericoloso il gioco delle ‘fake people’! Certo, a volte, è più semplice nascondersi dietro a ‘emoji’ e ‘cuoricini’, ma è meglio avere pochi amici reali e sinceri, piuttosto che tanti ‘followers’ o amici virtuali.

A scuola cerco di convincerlo a cancellare il falso profilo, ma lui mi dice: ‘Non capisci! Sai chi mi ha già scritto? Lisa!’. Lisa è la ragazza più popolare della scuola; dimostra più anni della sua età e sembra una modella: è alta, bionda, con due occhi azzurri color cielo. Non avevo mai visto Maurizio così felice, ma mi spaventava l’idea che potesse mettersi nei guai o soffrire per una delusione. Un giorno mi chiama e mi dice: ‘Vale, Lisa mi ha chiesto di incontrarla sabato. Che faccio ora?’. Capisco che è molto agitato e ha bisogno di me. Corro a casa sua per calmarlo. Dopo più di due ore riesco a convincerlo a presentarsi all’appuntamento. Il sabato seguente vede che Lisa, viene infastidita da alcuni bulli. A quel punto Maurizio interviene, li spaventa con mosse da Kung fu e li fa allontanare. Lisa non sospetta che sia il ragazzo che stava aspettando ed è così colpita che lo invita a prendere un gelato. I due iniziano a chiacchierare e scoprono di avere tantissimi punti in comune. Lisa in fondo è una ragazza alla mano e confida a Maurizio che con lui riesce ad essere veramente se stessa. Maurizio mi chiama tutto emozionato: non poteva credere che un ragazzo timido e impacciato si fosse ritrovato a chiacchierare con la più bella della scuola! ‘Vale, ho capito che stavo per commettere un grande errore: la realtà virtuale è bella nei videogiochi, nella vita vera è meglio non usare maschere e farci apprezzare per come siamo!’. Mi sono sentito fiero del mio amico e anche di me: era anche merito mio se lui aveva capito l’importanza di mostrarsi veri, senza dar peso alle apparenze, perché, come ci insegna il Piccolo Principe: ‘E’ solo con il cuore che si può vedere veramente, l’essenziale è invisibile agli occhi’!

Valentino Casavecchia IIB