Scuole chiuse, Jesi è più arancione

Il sindaco Bacci non torna indietro. E i piccoli Comuni della Vallesina chiedono uniformità alla Regione

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Restano chiuse a Jesi le scuole medie e superiori e così i parchi e i luoghi di aggregazione. Jesi è più arancione degli altri Comuni che domenica sera, alcuni con sorpresa e anche un po’ malumore, hanno scoperto di essere diventati arancioni ma possono mantenere le scuole medie aperte. Il sindaco di Jesi che sabato aveva anticipato con ordinanza i provvedimenti più restrittivi ieri sera ha revocato l’ordinanza vista l’emanazione di quella regionale, ma mantenendo la chiusura delle scuole e dei parchi (che possono però essere attraversati). Dunque per il momento l’arancione resta fino a sabato non a domenica come aveva stabilito il sindaco Massimo Bacci. Il primo cittadino di Maiolati Spontini Tiziano Consoli ieri ha chiesto un incontro urgente con il governatore Francesco Acquaroli che l’ha accordato. In diretta web c’erano tutti i sindaci che domenica non hanno partecipato all’incontro Anci (perché non convocati). "Ho chiesto – spiega Consoli - una maggiore concertazione nel coinvolgimento dei Comuni sulle fasi successive di chiusure a macchia di leopardo con il tavolo politico-istituzionale dei sindaci dell’Area Vasta e non con l’Anci". Consoli ha chiesto anche "l’intervento delle forze sanitarie militari che diano manforte e sostegno al personale medico in forze presso le residenze per anziani coinvolte da focolai Covid come quella di Maiolati", ma anche "il sostegno del personale medico di base sulle vaccinazioni per estendere e perfomare a livello capillare la copertura nei vari territori comunali. Mi hanno rassicurato che la Regione ci sta lavorando" spiega Consoli. Da Chiaravalle il sindaco Damiano Costantini chiede "una cabina di regia regionale che fornisca parametri precisi da applicare all’intera regione, evitando il più possibile ordinanze sindacali che comporterebbero disparità di trattamento tra cittadini di un Comune rispetto ai quelli di un altro Comune. Per questo che ho apprezzato la decisione del presidente Acquaroli assunta domenica sera al direttivo dell’Anci a cui ho partecipato, di stabilire parametri precisi su cui basare le limitazioni nei confronti dei cittadini di tutta la Regione". Per Costantini il problema non sarebbero le scuole: "A Chiaravalle, abbiamo 11 studenti positivi, 1 insegnante positivo, rispetto ad una popolazione scolastica di circa 2mila persone. Tutti possono capire questi dati, anche gli sciocchi che parlano di coraggio".

Sara Ferreri