"Se il prezzo del gasolio non scende a settembre non andremo a pescare"

Apollinare Lazzari, portavoce della marineria dorica: "Il prezzo è ancora troppo alto, non si lavora così. La vendita del pescato sarebbe appena sufficiente a coprire le spese per l’equipaggio"

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Apollinare Lazzari, responsabile e portavoce. della marineria dorica in lotta per il prezzo del gasolio

di Pierfrancesco Curzi

"Se il prezzo del gasolio non scenderà almeno sotto un euro al litro sarà una ripresa drammatica. Io sono ottimista di natura, ma la situazione è davvero al limite". Apollinare Lazzari fa il pescatore da una vita e un momento del genere per il settore ittico non l’aveva mai vissuto.

Responsabile e portavoce dei pescatori della marineria dorica, in questa fase estiva resta attaccato alla sua professione: "Il fermo pesca biologico scade il 12 settembre prossimo (per le marineria da Civitanova a Trieste in Adriatico, ndr.), ma nei quaranta giorni di sosta per le uscite in mare tutti noi abbiamo qualcosa da fare _ spiega Lazzari _. C’è da sistemare la barca, tantissimi lavori e lavoretti in vista della ripresa dell’attività. Mai come quest’anno il futuro resta incerto.

A condizionare tutto il prezzo del gasolio, ancora troppo alto. Le barche del settore ‘Volanti’ che escono in mare in questo periodo lo acquistano a 1,10-12 euro al litro. Ancora non ci siamo, non capisco perché il prezzo del greggio sia calato drasticamente, ma da noi il gasolio resta alle stelle".

È il costo del carburante il discrimine unico in questo momento tra la vita e la morte di un intero settore, da nord a sud: "Se a metà settembre un litro di gasolio costerà ancora 1,30 euro non si esce in mare, sarebbe inutile, non avrebbe alcun senso _ ammette il portavoce dei pescatori di Ancona _. Per una metà delle barche della nostra marineria forse si arriverebbe a guadagno zero, la vendita del pescato buona solo per pagare le spese e l’equipaggio; un’altra metà andrebbe in perdita e sarebbe solo una rimessa.

Fino a ora le 40 barche della nostra marineria sono riuscite ad andare avanti grazie agli aiuti della cooperativa che ha anticipato i fondi che tardano ad arrivare dal Ministero.

Tirare sempre la corda però non va bene.

Detto questo, ripeto sono sempre stato ottimista, alla ripresa le barche saranno tutte presenti, poi vediamo cosa succede".

Dalla fine di luglio il pesce presente nei mercati e nei ristoranti del territorio arrivano dalle imbarcazioni della piccola pesca o dal prodotto d’importazione. Dalla metà di settembre tornerà il ‘fresco’ doc e ce ne sarà tanto. Non una buona notizia per il settore: "Più pesce, quindi più offerta, c’è e più il prezzo della merce cala.

Ogni volta che si riparte siamo coperti di prodotto. Presentarsi all’asta con 5-6mila casse non farà altro che provocare il crollo del prezzo".