"Se l’è cercata": gli odiatori di Alessandra

La famiglia della Matteuzzi, uccisa dal senigalliese Giovanni Padovani, denuncia altri haters via web. Nel mirino 25 persone

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Omicidio Matteuzzi, la famiglia denuncia altri haters. Spariti i commenti ‘incriminati’ dal profilo di Alessandra. Gli insulti erano arrivati via social dopo la morte della 56enne, che l’ex compagno, il 26enne senigalliese Giovanni Padovani aveva ucciso a martellate, sfondandole il cranio e sfasciandole il viso. Una violenza inaudita quella usata dall’uomo che, dopo essere tornato sulla spiaggia di velluto dove viveva con la famiglia prima di essere ingaggiato dalla Santacaldese. Giovanni da qualche anno militava in squadre del sud, dopo aver tentato di sfondare come calciatore nelle serie maggiori, aveva tentato la carriera di modello ed influencer. Geloso al punto di salire in macchina e raggiungere Alessandra quando non le rispondeva al telefono: l’uomo pretendeva inoltre che la 56enne gli inviasse continuamente dei video per dimostrare quanto gli aveva detto poco prima al telefono. Una situazione che non era più tollerabile tanto che Alessandra lo aveva già denunciato per stalking. Una donna libera, che lavorava nel mondo della moda e che curava il suo aspetto e il suo abbigliamento: questo sarebbe bastato per ricevere sui social, frasi pesanti, come ‘se l’è andata a cercare’, ma anche insulti. Lo scorso 6 settembre i familiari della donna hanno deciso di avviare una maxi-azione legale nei confronti di tutti coloro che hanno sputato veleno su Alessandra: considerazioni insensate su Alessandra che ora potrebbero ritorcesi contro coloro verso cui sono pronte a partire centinaia di denunce. Tra gli odiatori, così sono stati ribattezzati dal web, ci sarebbero anche alcuni senigalliesi. Questo non è bastato a stoppare l’odio nei confronti della 56enne, il cui profilo Instagram è ancora attivo, mentre sarebbero scomparsi i commenti incriminati, già scrinshottati da familiari e inquirenti. Sarebbero 25 le persone finite sotto la lente d’ingrandimento e la lista potrebbe presto allungarsi con nuove denunce nei confronti degli odiatori social che difendono Giovanni. È attivo, ma chiuso agli ‘amici’, il profilo Instagram di Giovanni Padovani, lo stesso dov’era comparsa la diretta dell’uomo che si dirigeva a Bologna prima di compiere il brutale omicidio. Non lo hanno fermato nemmeno le grida della donna, che, al suo rientro a casa si è trovata di fronte il suo assassino e non è riuscita a fermarlo, come’era già avvenuto altre volte, quando Alessandra aveva placato la sua ira. Come già avvenuto in altri casi, lo stile di vita e il modo di vestire di Alessandra sono bastati perché, secondo alcuni ‘se l’è cercata’, ora a difendere la sua memoria ci penserà la Giustizia a seguito delle denunce sporte dai familiari perché la 56enne, almeno ora, possa essere libera.