"Noi ci mettiamo la faccia. Abbiamo capito che qui l’impianto non lo volete, ma crediamo in questo progetto che rispetta le norme e risponderemo a tutte le preoccupazioni che abbiamo ascoltato. Se l’impianto risulterà insalubre nel tema concreto e reale, allora non lo faremo". Così Roberto Ronca, direttore unità di business economia circolare di Edison Next in serata, lunedì, dopo aver ascoltato un coro di no all’impianto per il trattamento rifiuti pericolosi e non e di attacchi (quasi quattro ore consecutive) arrivati da una ventina di soggetti (associazioni, partiti e gruppi politici tutti, anche di maggioranza, ad eccezione del Pd che non ha presentato neppure le osservazioni in Provincia) alla seconda assemblea dell’inchiesta pubblica coordinata dalla Provincia. Nessun contraddittorio né botta e risposta con Edison come era stato invece preannunciato, ma ora tutti gli interventi saranno inseriti nella relazione che entrerà a far parte dell’iter autorizzativo. Ieri poi il dibattito altrettanto acceso si è spostato in Regione dove tutta l’aula, senza contrari né astenuti, ha votato la mozione del presidente Dino Latini e della consigliera Lindita Elezi per esprimere contrarietà all’insediamento alla Zipa. "Rispondendo alla mia interrogazione sull’impianto nell’agosto scorso l’assessore Aguzzi aveva fatto riferimento alla chiarezza delle regole vigenti – spiega Elezi - è evidente che queste regole non sono né esaustive né chiare tanto che Comune di Jesi e Provincia di Ancona stanno facendo un rapido dietro front sull’autorizzazione anche sulla spinta del pronunciamento dei cittadini che hanno evidenziato un approccio consapevole costruttivo, al contrario della politica". "Il piano regionale rifiuti – ha spiegato l’assessore regionale Aguzzi – riguarda i rifiuti solidi urbani e non entra nel merito di altro. La giunta regionale non sarà chiamata a votare sì o no all’impianto, non entra nel merito. Jesi in Consiglio ha approvato un documento politico che dice no, ma se il dirigente non troverà appigli tecnici non potrà attenersi a quell’indirizzo. Da un anno e mezzo Jesi segue il progetto e ad oggi ha detto sì che l’iter è stato avviato correttamente, non no. Il procedimento non è concluso. Non dico che non va condivisa la preoccupazione e mi chiedo se il limite dei due chilometri dai centri urbani non possa valere anche per Jesi". Bocciato invece l’ordine del giorno del Pd regionale per "impegnare la giunta regionale a uniformarsi al deliberato del Consiglio di Jesi in cui si esprime contrarietà al progetto". A votarlo anche Dino Latini. "Grave dividere il fronte dei contrari" sostengono i democrat.
Sara Ferreri