Senigallia ancora in mezzo al fango Incubo sciacalli: presa una banda

I residenti di via Adige e Stradone Misa sono in ginocchio a tredici giorni dall’alluvione: si spala senza tregua. Intanto i carabinieri rafforzano i controlli per evitare furti nelle abitazioni lasciate aperte per asciugarsi

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di Silvia Santarelli

A distanza di tredici giorni si spala ancora il fango nelle aree più colpite dall’esondazione del Misa a Senigallia: i residenti di via Adige e via Stradone Misa sono in ginocchio. A peggiorare la loro situazione sono gli sciacalli che si avventano su mobili ammassati o peggio s’introducono in casa con la scusa di fare una stima dei danni. I carabinieri hanno denunciato ieri tre stranieri sorpresi a raccogliere abusivamente rifiuti. Si tratta di due uomini e una donna che sono stati controllati mentre viaggiavano a bordo di un furgone dove avevano caricato rifiuti di vario genere, approfittando delle montagne di materiali lasciati dagli alluvionati ai bordi delle strade.

"Siamo attivi per l’emergenza dalle prime ore dell’accaduto – spiega Francesca Romana Ruberto, capitano della Compagnia Carabinieri Senigallia – nell’immediatezza abbiamo gestito le richieste di intervento pervenute al 112 con i mezzi e gli uomini che avevamo a disposizione. Silvia Mereu, la mamma di Mattia è stata individuata dai militari e indicata ai soccorritori, abbiamo partecipato e stiamo partecipando alle ricerche della dispersa Brunella Chiù con il Nucleo Carabinieri Subacquei Pescara e da oggi (ieri) stiamo impegnando un’Unità Cinofila del Nucleo Bologna".

Nei giorni scorsi sono arrivate ai militari alcune segnalazioni riguardo persone che s’introducono nelle abitazioni, fingendosi dipendenti comunali addetti alla stima dei danni, per portare via oggetti di valore. "Stiamo facendo un pattugliamento, per lo più nell’entroterra, in quanto in città ci sono anche altre forze di polizia, per scoraggiare gli sciacalli. Abbiamo avuto rinforzi da Emilia Romagna e Toscana, si tratta di venti uomini che resteranno in città fino a fine mese, mentre altri dieci rimarranno per tutto il mese di ottobre in modo da garantire un maggior controllo su tutto il territorio".

Le finestre delle abitazioni sono destinate a rimanere ancora aperte per lasciare asciugare pavimenti e pareti, ma anche per togliere l’odore del fango che, dopo tredici giorni si avverte ancora in tutta la città. "Gli uomini effettuano il pattugliamento in auto e, se necessario anche a piedi – conclude il capitano Ruberto – sono in divisa, proprio per scoraggiare gli sciacalli. I casi al momento sono contenuti e noi proseguiremo con l’azione di controllo. Inoltre, invitiamo le persone, in caso di avvistamenti di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine e d’informarsi, anche attraverso il Comune, in caso si presentino persone per la stima dei danni. Al momento non risulta ci sia personale addetto a tale compito".