Senigallia, bagarre al distributore. "E’ stato il cliente a minacciare il benzinaio"

La versione dell'addetto:"Mai usato la pistola finta"

SUL POSTO I carabinieri intervenuti

SUL POSTO I carabinieri intervenuti

Senigallia, 21 settembre 2018 - Bagarre all’area di servizio di Ciarnin: «Il benzinaio non ha mai puntato la pistola contro il cliente». Parla il legale dell’addetto al rifornimento che sabato pomeriggio ha avuto una discussione con un cliente che si era recato a fare il pieno nell’area di servizio sulla SS16: «Il benzinaio non ha mai lanciato monete o soldi al cliente né puntatogli addosso una pistola, ancorché finta – spiega Nicoletta Cardinali, legale del benzinaio –. Il cliente doveva pagare una somma pari ad 9,86 euro per il rifornimento e ha reso al benzinaio una banconota da 20 euro cui, prontamente, è stato dato il resto di 10,14 euro. Il cliente, avendo trovato gli 86 centesimi, ha intimato al gestore di prenderli perché lui non voleva altri spiccioli».

Il benzinaio non si sarebbe rifiutato a prendere il denaro ma avrebbe solo invitato il cliente a utilizzare le monete un’altra volta. «L’uomo, che nel frattempo aveva comunque preso i 14 centesimi, è sceso dall’auto con fare minaccioso e ha cominciato a gridare, insultare e minacciare il gestore ‘Te li devi prendere o io spacco tutto e poi ti gonfio’ – prosegue il legale –. Il benzinaio ha appoggiato i 10 euro sul sedile dell’auto di questi, rimasto aperto poiché era sceso per inveire contro di lui, e se n’è andato. Il cliente ha continuato a seguirlo minacciandolo di spaccargli la faccia, ma il benzinaio non ha in alcun modo reagito né puntato alcuna pistola contro l’uomo».

L'arma, una scacciacani a salve, è stata sequestrata dai carabinieri: «La pistola, finta e con il tappetto, era appoggiata da una parte nel tavolo in ufficio e, presumibilmente il cliente l’ha notata mentre continuava a seguire e inveire contro il gestore, tant’è che egli ha chiamato i carabinieri e ha atteso il loro arrivo tranquillamente al distributore dove, peraltro, c’erano diverse persone che potranno, laddove ne ricorra la necessità, testimoniare l’accaduto – conclude il legale –. Se una persona punta contro qualcuno una pistola che, nella concitazione non riconosce come vera o falsa, non credo resti ad attendere i carabinieri con moglie e figlio. Inoltre credo che le persone che si trovavano nell’area di servizio non avrebbero continuato tranquillamente a fare rifornimento».