Senigallia, truffa alle assicurazioni, poliziotto sospeso

L’ispettore Mirko Minghelli vendeva pure informazioni sensibili

L'ispettore è stato sospeso (Foto d'archivio)

L'ispettore è stato sospeso (Foto d'archivio)

Senigallia (Ancona), 26 marzo 2018 – Arrotondava lo stipendio di ispettore superiore passando notizie riservate alle agenzie investigative, intascando secondo l’accusa 2mila euro ogni due mesi, ma avrebbe anche partecipato a truffe alle assicurazioni con la complicità di una autocarrozzeria di Ancona, spartendosi il risarcimento con il carrozziere e i proprietari delle auto. E’ l’accusa rivolta all’ispettore superiore del commissariato di Senigallia Mirko Minghelli, 54 anni, sospeso dal servizio venerdì sera dal questore, al termine di perquisizioni in casa, in ufficio, in un’agenzia investigativa di Modena e in altre quattro dell’hinterland modenese, oltre che in una carrozzeria di Ancona.

Per passare al setaccio i documenti da sequestrare sono serviti una trentina di poliziotti della Squadra mobile di Ancona, che ha portato avanti l’indagine, e della Squadra mobile di Modena, che ha offerto supporto. E’ stato il dottor Carlo Pinto, capo della Mobile di Ancona, a guidare la perquisizione nella casa di Minghelli, a Montignano, al termine della quale all’ispettore sono stati tolti la pistola, le manette e il tesserino. In casa sono stati sequestrati un pc, due cellulari e 160 euro. Oltre alla sospensione decisa dal questore Capocasa è stata applicata la misura cautelare dell’interdizione dai pubblici uffici.

Le accuse vanno dalla corruzione alla violazione del segreto d’ufficio, dall’acceso abusivo al database della Questura alla truffa ai danni dello Stato, per arrivare al falso ideologico e materiale. In tutto è stata denunciata una decina di persone. Le indagini erano partite un anno fa da parte degli stessi uomini della Questura, insospettiti dal gran numero di accessi al database che il collega effettuava. I poliziotti, decisi a eliminare quella che sospettavano essere una ‘mela marcia’, hanno ricostruito i rapporti dell’ispettore con un’agenzia di Modena, cui le aziende si rivolgevano per avere informazioni sulle persone da assumere.

L’agenzia, il cui titolare è stato denunciato, si sarebbe rivolta a Minghelli per ottenere informazioni sensibili, ma gli investigatori sospettano che nel giro di ‘mazzette’ ne siano coinvolte altre quattro. Durante le indagini i poliziotti si sono imbattuti sul presunto giro di truffe alle assicurazioni: nella carrozzeria di Ancona sono state sequestrate decine di pratiche. "Non ho mai preso soldi", si difende l’ispettore, difeso dall’avvocato Federica Guarrella: "Stiamo lavorando per ricostruire tutto e per far emergere la verità".