Senigallia, ispettore di polizia indagato per corruzione

L'agente avrebbe venduto informazioni sensibili ad agenzie investigative e partecipato a inscenare finti incidenti

L'ispettore è stato sospeso (Foto d'archivio Aprili)

L'ispettore è stato sospeso (Foto d'archivio Aprili)

Senigallia (Ancona), 26 marzo 2018 - E’ accusato di aver venduto informazioni sensibili ad alcune agenzie investigative del Modenese, in cambio di mazzette che sarebbero arrivate a mille euro al mese, ma anche di aver truffato le assicurazioni attraverso finte denunce di incidente, con la complicità del titolare di una nota carrozzeria anconetana. Accuse che, venerdì scorso, sono costate l’interdizione dai pubblici uffici di un ispettore superiore in servizio al commissariato di Senigallia, accusato di corruzione, violazione del segreto d’ufficio, acceso abusivo al database della Questura, truffa ai danni dello Stato, falso ideologico e materiale.

Le indagini sono state avviate dai suoi stessi colleghi, gli uomini della Squadra mobile di Ancona guidati dal dottor Carlo Pinto, decisi a eliminare la presunta mela marcia. A far insospettire i poliziotti anconetani, circa un anno fa, è stato il gran numero di accessi, centinaia al mese, che il collega senigalliese eseguiva. Le indagini hanno portato a un’agenzia investigativa di Modena, che attraverso l’ispettore otteneva in brevissimo tempo dati sensibili per rispondere alle richieste dei clienti, in gran parte aziende che cercavano informazioni sulle persone da assumere. Altre quatto agenzie dell’hinterland modenese sono sospettate di aver collaborato con il poliziotto di Senigallia. Indagando sulle spiate alle agenzie, gli uomini della Mobile dorica si sono imbattuti anche nel presunto giro di finti incidenti e finti danneggiamenti alle auto.

La prima parte dell’indagine si è conclusa venerdì, con una serie di perquisizioni a casa e nell’ufficio dell’indagato, nelle agenzie investigative e nella carrozzeria anconetana. Al poliziotto sono stati sequestrati il pc, due telefoni (uno personale e uno dell’ufficio) e 160 euro in contanti. Gli sono stati poi ritirati il tesserino, la pistola e le manette. Nella carrozzeria anconetana sono state sequestrate decine di pratiche sui presunti finti incidenti, che ora saranno passate al vaglio degli investigatori. "Non ho mai preso soldi", si è difeso l’ispettore, rappresentato dall’avvocato Federica Guarrella. Il poliziotto, nell’autunno 2014, era rimasto coinvolto in un drammatico inseguimento a Montignato e aveva ferito un ladro con un colpo di pistola.