REDAZIONE ANCONA

"Senza cella frigorifera costretti a delocalizzare"

La società coop Orto Verde denuncia lo stop alla realizzazione dell’impianto "Il no della Conferenza dei servizi arriva dopo aver ottenuto i fondi dal Pnrr".

"Senza cella frigorifera costretti a delocalizzare"

"Senza cella frigorifera costretti a delocalizzare"

La società cooperativa Orto Verde: "Senza cella rischiamo la delocalizzazione". Il progetto prevede la realizzazione di una cella frigorifera di 30 metri: "Si tratta di un magazzino meccanizzato che si sviluppa in altezza – ha spiegato il presidente Gianpaolo Pettinari - una struttura fondamentale per noi è la cella frigorifera che serve per immagazzinare i nostri prodotti, perchè ad oggi siamo costretti a portarli a Rieti o ad Ascoli Piceno, per poi riportarli qui, lavorarli e farli uscire di nuovo".

La cooperativa, che ha preso il posto della Scac, conta 200 dipendenti ed oltre 50 milioni di euro di fatturato annuale. Orto Verde ha ottenuto un finanziamento a fondo perduto di 8 milioni 771 mila euro per realizzare una nuova cella frigorifera dal Pnrr, ma il progetto da 21 milioni di euro è considerato troppo impattante, il parere negativo è arrivato dalla Conferenza di Servizi.

"L’impatto ambientale è ridotto al minimo, anche esteticamente perchè le superfici sono state pensate riflettenti per minimizzare l’impatto visivo e si trova comunque a ridosso dell’autostrada e con un dislivello di 18 metri più in basso" spiega l’ingegnere Petrini che ha redatto il progetto. I tempi per utilizzare i fondi del Pnnrr sono stretti e il timore è che il progetto possa saltare: "Sarebbe l’investimento più importante mai fatto da noi perché l’importo complessivo è di oltre 20 milioni di euro – prosegue il presidente Pettinari -. La precedente amministrazione comunale, sia maggioranza che opposizione, aveva dato l’ok all’unanimità a questo progetto che insiste in una zona industriale di completamento. Allora però non c’erano condizioni economiche ma ora, grazie al Pnrr, si sono aperti nuovi bandi e noi ne abbiamo vinto uno a fondo perduto per 8 milioni di euro".

Un impianto fondamentale per la cooperativa che attraverso la cella frigorifera che inciderebbe anche sull’inquinamento: "Se non abbiamo la cella non possiamo crescere – ha spiegato la dirigente Cecilia Hechtel - il progetto è stato premiato per la sua sostenibilità ambientale dal momento che riduce il trasporto su gomma". Nell’avanzamento del piano industriale la cella frigorifera è considerata fondamentale: "Lavoriamo con filiera cortissima perchè i nostri produttori sono soci marchigiani. Abbiamo un altro stabilimento a Rotella con altri 200 dipendenti. Siamo una attività cooperativa non speculativa con risvolti sociali importanti e abbiamo una responsabilità sociale" ha concluso il presidente.