"Senza i numeri è giusto che la città torni alle urne"

L’ex primo cittadino Simone Pugnaloni ora sui banchi dell’opposizione: "Non si può continuare con lo stallo".

"Senza i numeri è giusto che la città torni alle urne"

Simone Pugnaloni ha guidato l’amministrazione comunale negli ultimi dieci anni

Simone Pugnaloni, sindaco di Osimo per dieci anni consecutivi, oggi è sui banchi dell’opposizione sempre in quota Pd.

La sua è una critica feroce all’attuale amministrazione. Come giudica questa situazione?

"E’ una situazione mai avvenuta prima. A soli due mesi dall’elezione un sindaco che si ritrova senza numeri per governare. Se dovesse continuare questa situazione di stallo, è bene che si rimetta alla volontà del popolo perché altrimenti ci rimetterebbero i cittadini. Una maggioranza per definizione deve essere autosufficiente, non può pensare al sostegno delle minoranze".

Come si è arrivati fino a qui?

"Le cause che hanno portato a questa situazione di stallo sono ricercabili nella volontà di vincere a ogni costo con i numeri alla mano di un matrimonio forzato da noi definito alleanza "Pira-telli" (Pirani-Antonelli ndr) per raggiungere a ogni costo il potere. Oggi se da un lato ci sono le Liste civiche a bloccare l’attività amministrativa, domani potrebbero essere gli antonelliani forti dei loro 6 voti in consiglio a farlo. Queste due forze però bloccano di fatto Osimo non sul programma ma sulle nomine nelle società controllate e collegate al Comune. Meglio per tutti misurarsi di nuovo e nell’immediatezza con il popolo osimano perché l’equilibrio sarà sempre precario".

Quali sono le prospettive?

"Le prospettive di questa crisi per la città sono due: quella appena descritta, la più chiara, il voto anticipato, o che la maggioranza trovi il suo equilibrio e la minoranza, piuttosto che doversi fermare su questa brutta pagina per la città dove un sindaco non riesce dopo la sua elezioni ad aver il numero legale per aprire i lavori del Consiglio comunale, possa svolgere il proprio lavoro di vigilanza sull’attività amministrativa anche promuovendo in maniera costruttiva progetti concreti per il bene della città".

Cosa le provoca questa situazione?

"Il dispiacere più grande in questo momento per gli osimani è l’immobilismo sui lavori pubblici e le grandi opere. Oggi leggo di grandi prospettive all’orizzonte ma intanto dico perché non proseguiamo con le opere già previste dalla precedente amministrazione? Ad esempio c’è un milione di euro per gli asfalti e per alcune manca solo l’indizione della gara (museo del Covo, nuova scuola di Campocavallo e palascherma). Poi ci sono opere iniziate che si sono bloccate. L’assessore ai Lavori pubblici deve prendere in mano la situazione, le ferie sono finite, anzi per i neo amministratori neanche dovevano iniziare per spirito di sacrificio nei confronti di Osimo".

Silvia Santini