Sessanta immigrati accampati in strada Tensioni e caos davanti alla questura

Tra i richiedenti asilo che da mesi vagano in città si era sparsa la voce che erano stati trovati alloggi

Migration

di Marina Verdenelli

Stanchi, infreddoliti e malati. Una sessantina di immigrati ieri mattina si sono presentati in questura per chiedere aiuto dopo settimane su settimane passate al freddo e a vagare da una parte all’altra della città in cerca di un angolino dove passare la notte. La presenza numerosa di richiedenti asilo, per lo più pachistani e bengalesi, ha fatto intervenire le pattuglie delle Volanti e anche diversi poliziotti interni alla questura perché la situazione era diventata ingestibile e anche disumana. Alcuni avevano ancora le coperte sulle spalle, quelle usate anche per la notte, per sfuggire al freddo di un inverno ormai arrivato con le temperature gelide, altri calzini e ciabatte ai piedi. Un popolo di invisibili che aumenta di giorno in giorno perché i centri di accoglienza che lo Stato dovrebbe garantire non sono sufficienti ad ospitare tutti. Così le pratiche per ottenere lo stato di rifugiato slittano di mese in mese e gli immigrati sono costretti a rimanere per la strada.

Così tanti come ieri non si erano mai visti in questura tanto che dagli uffici sono scesi anche alcuni funzionari, con i mediatori culturali dell’ufficio immigrazione che hanno aiutato a tradurre quello che dicevano. A spingerli fino a via Gervasoni è stato un tam tam che si è diffusa tra loro già dalla sera prima. Sembrava che la questura avesse trovato alcuni alloggi per accogliere alcuni dei richiedenti. Una notizia che però non ha trovato fondamento. In massa quindi hanno deciso di portarsi davanti all’ingresso della questura. Inizialmente qualcuno si è seduto lungo il marciapiede, come accade ormai da questa estate, poi mano a mano che arrivavano altri si sono concentrati all’ingresso. C’è chi ha detto di stare male e ha chiamato il 118. Sul posto sono arrivate due ambulanze che hanno poi portato via almeno due degli immigrati. Non solo freddo e stanchezza per loro, avrebbero avuto anche la scabbia.

La presenza di una folla così numerosa impediva anche il transito dei veicoli sulla strada. La polizia ha fatto entrare solo quelli che avevano appuntamento per ieri, per regolarizzarsi sul territorio italiano. Gli altri sono stati fatti allontanare. Il caos è andato avanti per quasi 45 minuti. Scene da terzo mondo, con gente accampata sulla strada e nella vicina area verde che porta alle due scuole superiori, Savoia e Benincasa. Lì questa estate era stata messa addirittura una tenda. I residenti della zona sono stanchi e avevano annunciato una petizione per trovare una soluzione umana e dignitosa ai richiedenti asilo.