Foto hot
Fabriano, 17 gennaio 2019 - «Le prime foto erano molto pudiche, poi le richieste sono divenute sempre più elevate, fino a farci spogliare del tutto perché ci è stato riferito che questo serviva per entrare nel mondo dello spettacolo e della moda». Sono le parole pronunciate da alcune delle minorenni che nelle scorse settimane i carabinieri hanno ascoltato in merito alla maxi inchiesta sulla pedopornografia avviata nel Fabrianese e poi è arrivata ad abbracciare buona parte della provincia di Ancona e quella di Macerata. «Ci è stato detto - hanno aggiunto - che con le nostre immagini sarebbero stati realizzati appositi book fotografici da destinare ad agenzie di modelle».
Non è stato semplice per le ragazzine raccontare ai militari della caserma Beni di Fabriano le esperienze vissute, affidandole a quei verbali in gran parte secretati e consegnati alla Procura di Ancona, all’interno dei quali ci sarebbero anche dettagli particolarmente scabrosi che hanno portato al doppio arresto. Una decina le giovani tra i 14 e 17 anni di età che gli inquirenti, con il massimo e dovuto riserbo, hanno individuato ed ascoltato. Si tratta di adolescenti residenti tutte in regione e di nazionalità italiana, anche se in pochi casi le ragazze sono originarie del Nord Africa, in particolare dei paesi magrebini.
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Alcune di loro hanno avuto ritrosia e comprensibile imbarazzo al momento di ripercorrere situazioni incresciose, altre hanno faticato a trattenere le lacrime di fronte alla triste realtà che stava emergendo, anche perché secondo i carabinieri due minorenni sarebbero state abusate sessualmente dal fotografo di 35 anni di Macerata, dopo averle fatte ubriacare. Stando a quanto emerso dalle deposizioni delle stesse ragazzine, da ulteriori testimonianze e da documentazioni di immagini e video, i pedopornografi avrebbero indotto le adolescenti a concedersi in immagini quanto mai discinte ed in alcuni casi anche in scene di amore saffico, facendo leva sull’illusione di aiutarle divenire star del jet set.
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Ci sarebbero, infatti, ragazzine affidatesi ad entrambi i fotografi e sono ora al vaglio le posizioni dei cinque indagati a piede libero - tra cui due donne - per sapere se qualcuno di loro se sia proposto come tramite per veicolare le immagini delle teenagers e farle arrivare a presunti promoter. La prospettiva di salire su una passerella come modella o magari sfondare un giorno sul piccolo e grande schermo a quanto pare non sarebbe affatto dispiaciuta a diverse delle minorenni finite nelle grinfie dei pedopornografi. Per più d’una un sogno da cullare e rincorrere al punto da cedere a proposte indecenti fino a trasformarsi in un incubo.