
I soci Stefano Marconi e Massimiliano Polci: tra oggi e domani è previsto un incontro che servirà a fare luce sul futuro dell’Ancona
Si apre una settimana decisiva per il futuro dell’Ancona: quella che dovrà far capire, una volta per tutte, quale sarà il destino del calcio dorico. Il socio di maggioranza Stefano Marconi, tornato ieri dal suo viaggio di lavoro, si inconterà tra oggi e domani con Massimiliano Polci e Antonio Manciola, che venerdì sera avevano già incontrato Antonio Recchi e Robert Egidi. Come scritto ieri su queste colonne, dalla riunione di pochi giorni fa è emersa la disponibilità di Marconi a fare un passo indietro e a garantire la sua presenza come sponsor nella società che potrebbe rilevare la famiglia Di Paolo, ma sarà lo stesso Marconi a dover fare chiarezza spiegando la sua posizione. Il silenzio in cui è rimasto in questi giorni l’imprenditore, concentrato esclusivamente sull’attività della sua azienda dopo il termine della stagione agonistica, non ha certamente aiutato ad interpretare quali sarebbero potuti essere gli scenare futuri, ma in base agli elementi raccolti nelle ultime ore, è facile ipotizzare che in queste giornate si conoscerà finalemente il futuro della Ssc Ancona: spettatore interessato, ma sicuramente più defilato rispetto all’anno scorso è il sindaco Daniele Silvetti, pronto a giocarsi (qualora la vicende Di Paolo dovesse concludersi con un nulla di fatto) la carta della cordata laziale. Gli scenari, insomma, sono molteplici, ma il tempo inizia a stringere: per non ritrovarsi a vivere una situazione analoga a quella dello scorso giugno, occorre far quadrato. La differenza è che questa volta il tempo è alleato dell’Ancona, visto che ci sono ancora diversi giorni per risolvere tutte le questioni, ma sempre meglio giocare d’anticipo per non ripiombare in un altro incubo. Il primo passaggio da fare, come già scritto, è quello della trasformazione in società s.r.l., per cominciare a strutturarsi e a diventare appetibile a nuovi sponsor. Dalle informazioni raccolte, la famiglia Di Paolo (con il padre Roberto e il figlio Alessandro) vorrebbe partire dalle strutture, per cercare di dotare la squadra di un proprio centro di allenamento, evitando di peregrinare per tutta la provincia (come purtroppo accaduto più volte negli ultimi anni): l’esperienza di Tiong insegna che tra il dire il fare c’è di mezzo il mare, ma questa volontà è un indicatore preciso che ora non siamo più nel campo degli interessi, quando piuttosto di volontà concrete. In sostanza, in questi giorni si conoscerà se sussistono i margini per disputare finalmente un campionato da protagonisti per tornare subito tra i professionisti, oppure se si cercherà di sopravvivere come è stato quest’anno. Nell’attesa che chi di dovere faccia una volta per tutte chiarezza su questa nebulosa situazione, non resta che attedere i prossimi sviluppi.