Sfruttamento della prostituzione: assolta

Era accusata di aver chiesto denaro all’amica, ospitata in casa per la sua attività a luci rosse. All’epoca dei fatti scoprì tutto la Polizia locale

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di Marina Verdenelli

Lavorava sei giorni su sette, con prestazioni sessuali che andavano da 50 euro in su e parte dei guadagni avrebbe dovuto darli a chi le aveva subaffittato casa, togliendola dalla strada. Un blitz dei vigili urbani aveva portato a galla l’attività a luci rosse che si consumava in un appartamento di via Flaminia, proprio davanti alla stazione ferroviaria. La titolare del contratto di affitto dell’abitazione, difesa dall’avvocato Filippo Paladini, era finita a processo per sfruttamento della prostituzione. Dopo un anno e mezzo di udienze, accuse e difese, ieri l’imputata è stata assolta dalla giudice Paola Moscaroli "per non aver commesso il fatto".

Il processo era in piedi dal 23 giugno del 2021. Sotto accusa era finita una haitiana che, nel 2018, aveva ospitato in casa una dominicana di 32 anni che faceva la squillo. La prostituta, che era residente a Civitanova Marche, sarebbe riuscita a guadagnare circa 6mila euro al mese, offrendo le prestazioni a pagamento su appositi siti online specializzati, dove proponeva gli incontri hard. Tramite il cellulare prendeva gli appuntamenti e aspettava in casa la folta clientela. Una clientela anche affezionata e quasi fissa che le avevano permesso di crearsi un vasto giro al punto che l’amica che l’aveva ospitata, stando alle accuse, era arrivata a chiederle dei compensi per ogni cliente che portava nell’appartamento. Una somma forfettaria pari a 50 euro al giorno e che in un mese arrivavano a superare anche i mille euro.

Lo strano via vai notato dai residenti avevano portato i cittadini falconaresi a fare delle segnalazioni piuttosto frequenti al comando della polizia locale che aveva iniziato a tenere d’occhio la casa, anche con specifici servizi di appostamento. Un vigile in borghese si era poi finto cliente, prendendo un appuntamento con la squillo per entrare nell’abitazione e riuscire a scoprire l’attività che si consumava dentro quella casa. Era il 5 novembre del 2018 quando l’agente falconarese suonò al campanello e la domincana gli aprì in tenuta sexy. Lo sfruttamento dell’amica era emerso solo in un secondo momento e all’epoca non ci furono arresti.

Nel corso del dibattimento non c’è stato un riscontro sul fatto che la intestataria dell’affitto dell’appartamento prendeva delle percentuali dalle prestazioni e la stessa squillo aveva detto di essere solo ospite dell’amica per un periodo.