Si schianta in moto, muore operaia di 34 anni

Tragedia sulle strade di Castelfidardo: Gessica Staffolani è finita con la sua Yamaha contro un’auto. Ennesimo incidente in quel punto

La vittima è un'operaia di 34 anni

La vittima è un'operaia di 34 anni

Un’altra giovane vita si è spenta sulle strade. Aveva passato un bellissimo pomeriggio di sole in sella alla sua moto Gessica Staffolani, 34 anni. Di certo non avrebbe mai pensato che sarebbe stato l’ultimo. Ha perso la vita sulla strada in un incidente terribile. Era in sella alla sua Yamaha e stava percorrendo via Jesina nella zona di Castelfidardo. All’improvviso lo schianto contro una Renault Clio guidata da una ragazza di Osimo di 37 anni. Non c’è stato niente da fare. La giovane centaura, originaria di Sirolo ma residente da anni a Castelfidardo, è morta sul colpo. Sul posto i vigili del fuoco, i sanitari del 118 e diverse pattuglie dei carabinieri di Osimo coordinate dal maggiore Luigi Ciccarelli. Sono in corso gli accertamenti di rito per delineare la dinamica esatta dello schianto. La salma è stata restituita ai familiari già ieri sera, come disposto dal magistrato, non è stata svolta l’autopsia sul suo corpo.

Quel tratto di strada è rimasto chiuso al traffico per ore, tratto che è stato spesso teatro di incidenti anche gravissimi. Questo ultimo è avvenuto all’altezza della ditta Somacis. Le due città, che hanno appreso la notizia come una doccia fredda, sono sotto choc. "Come rappresentante della comunità locale posso dire che siamo tutti costernati. Una perdita prematura, gravissima. Siamo vicini alla famiglia e ci stringiamo a loro in questo momento di dolore", commenta il sindaco di Sirolo Filippo Moschella.

Staffolani lavorava come operaia in una ditta di Osimo Stazione. A Castelfidardo viveva da diverso tempo ormai, conviveva con il suo fidanzato. La sua passione più grande era proprio la moto con cui amava evadere, libera, anche distante, per ammirare i paesaggi e assaporare la libertà. Organizzava proprio delle gite, interrotte in parte solo per l’emergenza pandemica, con i suoi amici centauri fin sui Sibillini. La sua moto la chiamava "la mia piccola", ne era innamorata. Sulla sella c’è stata fino all’ultimo a respirare la brezza calda di un assaggio di primavera di una domenica che ha chiuso la sua esistenza.

Straziati i familiari e il compagno che avevano appena salutato la giovane, sicuri di rivederla ancora per cena. I suoi compagni di gite non si capacitano, sono chiusi nel dolore della perdita improvvisa. La salma si trova esposta nella sala del commiato Bamiof in attesa dei funerali che potrebbero tenersi domani nella chiesa di Sirolo.

si.sa.