Si tuffa e muore tra le onde

Emanuele tradito dagli scogli Il corpo trascinato al largo

Migration

di Silvia Santini

Il mare uccide ancora. Tragedia ieri pomeriggio nelle acque del Conero. Un giovane osimano di 36 anni, Emanuele Gualini, ha perso la vita mentre stava trascorrendo un piacevole pomeriggio con un suo amico. Si sarebbe tuffato da quelli che tutti conoscono come i "grottini". La caduta a picco a pochi centimetri dagli scogli in quello specchio d’acqua cristallino e poi il suo corpo che pareva non dare cenni di vita. Erano circa le 15. Il giovane è stato recuperato dall’idroambulanza della Croce rossa di Ancona in zona dei Lavi a Sirolo, proprio lì di fronte, tra l’Eden Gigli e la spiaggia Urbani. Ad accorgersi della difficoltà dei giovani sarebbero stati dei bagnanti in barca, i primi a chiamare aiuto. Emanuele è arrivato al primo molo del porticciolo di Numana già in arresto cardiaco. Dall’ospedale di Torrette l’eliambulanza è atterrata nella sua piazzola dietro lo stabilimento 30 Nodi a Numana. I soccorritori e la bagnina della torretta 126, la 18enne Sofia Broccolo, hanno provato a effettuare il massaggio cardiaco di fronte allo stabilimento "Il Corallo" a Numana mentre i soccorritori prendevano e attaccavano il defibrillatore, pronto a funzionare e a tentare il tutto per tutto. C’era anche un medico fuori servizio. Il massaggio è durato più di un’ora. Nonostante il recupero veloce e la rianimazione cardiopolmonare effettuata dagli operatori dell’idroambulanza, per il ragazzo non c’è stato nulla da fare. Grande lo sgomento tra i bagnanti che hanno assistito alle operazioni di soccorso attoniti. La squadra Opsa è rimasta sul posto con i carabinieri della stazione di Numana, la Guardia costiera, la Guardia di Finanza, l’automedica, in attesa del magistrato. La salma è tuttora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Non si conosce il motivo della morte del giovane. Quando il 36enne è stato soccorso, testimoni hanno detto che cercava di rigettare l’acqua inghiottita. Il suo corpo era ricoperto di graffi ed escoriazioni. L’annegamento è tra le cause principali del decesso ma non è escluso che il giovane sia rimasto sbattendo contro gli scogli, considerata anche la turbolenza delle acque e del forte vento che c’era ieri in quel tratto. La risacca l’ha comunque trascinato via ancora più lontano dalla riva senza che potesse riprendersi. Un punto "maledetto" quello di fronte ai Lavi, dove esattamente l’anno scorso aveva trovato la morte un’altra giovane, 22enne di Perugia, per annegamento.