Si è spenta la fiammella della speranza

Si è spenta la fiammella della speranza

Si è spenta la fiammella della speranza

Alessandro

Grilli *

Appena mi è giunta notizia di una nuova probabile chiusura mi sono subito rattristato, perché dopo un anno di Dad mi sembrava finalmente di vedere una luce in fondo al tunnel. Una speranza, di un parziale ritorno alla normalità, che ora sembra svanire nel nulla. Ogni giorno in aula, noi tutti ci siamo impegnati a mantenere le precauzioni necessarie affinché potessimo continuare l’anno in presenza e vivere al meglio questi ultimi mesi. Sotto il mio punto di vista, chiudere le scuole, non è corretto nei confronti di noi studenti. In particolare per coloro che frequentano il quinto anno, come me, perché malgrado la Dad abbia funzionato benissimo nei periodi di massima emergenza, questa tipologia di didattica non potrà mai sostituire quella in presenza. Inoltre, oggi ci ritroviamo ad affrontare l’esame di stato, senza una giusta preparazione al livello comunicativo. Mi sento anche di dire che siamo ogni giorno più amareggiati perché quest’anno rappresentava l’ultima opportunità di vivere quegli straordinari momenti, che i nostri amici più grandi, i "vecchi" studenti, ricordano con grande entusiasmo. Per tutti coloro che vivono al di fuori di questa situazione, pensano che sia molto più semplice seguire le lezioni da casa, ma nella realtà questa forma di didattica, crea un grande stress per noi alunni. Perché non abbiamo alcun rapporto umano e possibilità di confronto, se non tramite un computer, davanti al quale rimaniamo per ore ed ore. Capite bene che non è la stessa cosa, non potrà mai esserlo. In conclusione, tuttavia, sono molto fiducioso per un futuro allentamento di queste, dure ma necessarie, restrizioni, che spero avvenga il più presto possibile, in modo da concludere l’anno scolastico al meglio. E di nuovo in presenza.

* studente 5°D Ite Serrani