Sicurezza del locale, adesso l’altro fronte

Sicurezza e carenze strutturali alla Lanterna Azzurra. E’ iniziato il 18 novembre scorso il processo relativo al filone amministrativo per la Strage di Corinaldo, dove sono nove gli imputati. Le accuse, a vario titolo, sono di cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale. A giudizio ci sono l’ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi, il geometra dello sportello Suap Massimo Manna, Quinto Cecchini, tra i gestori della discoteca, Rodolfo Milani, vigile del fuoco, Francesco Gallo, Area Vasta 2, Massimiliano Bruni, esperto in elettronica, Stefano Martelli, responsabile servizio polizia locale e due ingeneri, Francesco Tarsi, consulente esterno della Magic e Maurizio Magnani, che ha lavorato per la famiglia proprietaria della discoteca. Sotto accusa ci sono la sicurezza del locale e il rilascio dei permessi per pubblico spettacolo. Già sentiti i primi testimoni, un vigile del fuoco che non era in servizio quella sera ma che diede l’allarme dopo essere stato chiamato da una delle due figlie che si trovavano a Corinaldo, i soccorritori del 118 e due ragazzine.