Silvetti chiude e lancia l’appello "Ancona, è il momento di cambiare"

Il candidato del centrodestra sul palco di piazza Roma insieme al ministro dello Sport Andrea Abodi

Silvetti chiude e lancia l’appello  "Ancona, è il momento di cambiare"

Silvetti chiude e lancia l’appello "Ancona, è il momento di cambiare"

di Giacomo Giampieri

Sul lato opposto di piazza Roma, tra la Fontana dei Cavalli e i due Corsi. Una ventina di giorni dopo la ‘benedizione’ dei leader del centrodestra, con in testa la premier Giorgia Meloni. Ma le parole che aprono il comizio di chiusura sono le stesse: "Ancona, sei pronta?". Lo chiede ai fedelissimi che affollano lo slargo nel cuore della città. "Non abbiate paura di cambiare".

È tonico Daniele Silvetti, reduce da un’altra giornata di campagna elettorale, la penultima, quella che chiude un viaggio durato 135 giorni. Il ballottaggio di domenica e lunedì che lo vedrà opposto a Ida Simonella del centrosinistra è dietro l’angolo: "Il sistema si sta sgretolando e hanno paura di perdere – arringa Silvetti, senza mai citare espressamente gli avversari -. Siamo a tanto così da vincere. Lo faremo con i contenuti, con i temi che abbiamo proposto. Vogliamo portare aria nuova, professionalità diverse, una classe politica e dirigente differente. Vogliamo che Ancona sia libera per davvero, ma libera di tornare ad affermarsi come capoluogo". Anche qui, riferimenti espliciti non ne fa. Ma la "conquista" di Ancona era stato tema caldo alla competitor: "Libera di rilanciarsi. Economicamente, culturalmente, nelle infrastrutture. Un’Ancona capace di sfruttare la filiera, come loro non hanno fatto quando Regione e Governo nazionale erano dello stesso colore. Con noi, oggi, c’è umanità, ci sono rapporti costruiti negli anni. Sentiamo forte la loro vicinanza, l’impegno imperniato sui fatti concreti, sui progetti, sui fondi".

Poi continua: "Non siamo mai caduti nelle provocazioni, perché noi il confronto e le critiche le accettiamo, loro no". Claque e cittadini comuni si fanno sentire. "Ci hanno anche denigrato personalmente. Abbiamo tirato dritti. Come ha fatto questo ragazzo, che ha creduto nella nostra proposta". Sul palco, dietro di lui, un acclamatissimo Marco Battino, Ripartiamo dai Giovani, firmatario dell’apparentamento: "Non esiste destra o sinistra – fa l’ormai ex candidato "under" -. Esiste una visione della città diversa. Volete ancora una città ancorata al passato, per altri dieci anni? Noi scommettiamo sul progresso con la nostra energia fresca, con l’esperienza comprovata di Daniele e la sua squadra, con la stretta collaborazione di Regione e Governo". Non a caso la presenza del ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi, che sale sul palco per ultimo: "Sono ad Ancona perché questo è il giorno dell’assunzione della responsabilità. Il cambiamento passa da Daniele – dice il ministro guardando Silvetti negli occhi -. Lui e la sua Giunta saranno un punto di riferimento per la comunità e per una città che ha perso la sua centralità. C’è bisogno di una spinta alternativa, frutto di una nuova guida, espressione di una squadra forte e di allineamento istituzionale. Daniele è la persona ideale per caratteristiche amministrative e umane. La politica ha bisogno di recuperare questa componente".

Guarda anche Battino e parla dell’Ancona dello sport e dei giovani: "L’impegno dell’Esecutivo è reale. In questa città, meravigliosa, bisognerà intervenire sugli impianti sportivi scolastici: si può far molto per la qualità delle strutture, specie sul fronte dell’accessibilità per la disabilità e del risparmio energetico. C’è stata trascuratezza e invece lo sport a scuola è essenziale, per quanto di competenza del Comune". L’ultimo a prendere parola, prima di festa, musica e selfie, è Silvetti: "Manca poco, siate decisivi, metro per metro e convincente gli indecisi. Abbiamo saputo parlare a tutti, fuori dagli steccati ideologici. Adesso tocca a voi per far tornare Ancona protagonista".