Sisma, lesione sulla facciata Chiesa inagibile

Dopo la cattedrale chiude anche Santa Maria. Assunta di Melano: i danni non sarebbero strutturali

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Oltre alla Cattedrale di San Venanzio chiusa dopo il terremoto di mercoledì mattina anche la chiesa Santa Maria Assunta di Melano è stata dichiarata inagibile. Il sopralluogo dei vigili del fuoco del distaccamento di Fabriano, accompagnati anche dall’assessore Massimo Spreca, oltre che parroco del Duomo cittadino, don Antonio Esposito ha portato a questa conseguenza. "Non sembra un problema strutturale – spiega il parroco, don Antonio Ivan Esposito - ma è prevalsa giustamente la tesi della prudenza". È stata notata nella controfacciata una lesione verticale sopra la Vetrata di San Venanzio, realizzata dall’artista fabrianese Guelfo, in corrispondenza dell’arcata di ingresso principale e sull’entrata laterale sinistra della Cattedrale. La cattedrale consacrata nel 1663, fu edificata su una chiesa preesistente e più volte rimaneggiata. All’interno conserva fra l’altro la Cappella di San Lorenzo, con affreschi del ‘300 dipinti da Allegretto Nuzi. "C’è stata una lesione come già verificatesi dopo il sisma del 1997. - ricorda il parroco - Si è ripresentata come rigonfiamento del muro. Giustamente i vigili del fuoco, essendo una lesione in verticale all’ingresso, hanno preferito dichiarare l’inagibilità del nostro Duomo per precauzione ed evitare che, a causa di ulteriori anche piccole scosse, possano esserci dei distacchi". I prossimi passi saranno quelli di posizionare un ponteggio "al fine di verificare verificherà al meglio se la lesione sia o meno un danno strutturale" conclude don Antonio Esposito. Il danno naturalmente è all’interno, ma interessando la facciata in maniera cautelativa i vigili del fuoco hanno transennato anche l’esterno. "Ho protocollato una interpellanza per avere chiarimenti in merito al Piano comunale di emergenza di Protezione civile in caso di calamità" dichiara Danilo Silvi, consigliere comunale Fratelli d’Italia Fabriano. "Dopo le scossa di mercoledì le successive, la mente è andata sia all’emergenza del 1997 che del 2016. Due terremoti difficili da dimenticare. In caso di emergenza uno dei luoghi per l’accoglienza della popolazione, come da Piano della Protezione civile, è il PalaGuerrieri. Questo, però, è chiuso al pubblico da più di un anno e non può accogliere nessuno in caso di bisogno – evidenzia Silvi. – Ho chiesto al sindaco se il Piano di emergenza di Protezione civile è stato aggiornato dopo la chiusura del PalaGuerrieri e quali sono i luoghi alternativi scelti in caso di calamità per accogliere le persone. Inoltre è necessario potenziare la comunicazione su cosa fare in caso di emergenza sismica".

Sara Ferreri