Sistema sanitario al collasso: "Non c’è dignità"

Dalle storiche mancanze di personale all’ospedale con pazienti deceduti che restano in corsia, fino alle carenze di pediatri e medici di base

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Ospedale, "Non c’è più dignità". Quando l’impegno di medici, infermieri e oss non basta per rispondere alle richieste dei pazienti ricoverati nei vari reparti del Principe di Piemonte, dei tanti che ogni giorno si recano in Pronto Soccorso o chiedono l’intervento della Guardia Medica e di chi, di colpo si è ritrovato senza il suo pediatra di riferimento. "Non c’è più dignità, nemmeno per chi muore – la denuncia di alcuni pazienti – a causa della mancanza di personale, a volte chi spira in camera viene lasciato lì, davanti a quelle persone con cui nei giorni precedenti ha condiviso il dolore. Medici, infermieri e oss, come il personale del Pronto Soccorso fanno l’impossibile perché ‘la macchina’ non si fermi, ma non si può andare avanti così, bisogna intervenire". A peggiorare la situazione è l’aumento di contagi, così, oltre a chi arriva positivo in Pronto Soccorso ci sono anche dei pazienti che si sono positivizzati una volta in reparto. Scattato il protocollo in molti reparti che prevede, oltre all’utilizzo della mascherina, l’obbligo di tampone che resta valido per 48h per chi vuole fare visita a un familiare: consentita una visita al giorno. Mascherina obbligatoria e consentita la presenza, se necessaria, di un solo parente per chi necessita del Pronto Soccorso dove i pazienti con la febbre vengono immediatamente isolati in attesa dell’esito del tampone. Ma le attese restano lunghissime, nei giorni di maggiore affluenza si arriva anche a dodici ore: "Siamo qui da stamattina – spiega una paziente – siamo venuti in seguito ad un incidente, abbiamo fatto le lastre e dopo sei ore non abbiamo ancora l’esito, ma non siamo gli unici. Gli infermieri sono gentili, fanno il possibile, ma purtroppo i medici sono pochi è assurdo tenere un ospedale così, solo sulle spalle di chi ci lavora".

Continua il caos anche tra i medici di base dove fare fronte alla richiesta diventa sempre più difficile con influenza alle porte e campagna vaccinale in corso. Lo stesso vale per i pediatri di base: sono molte le famiglie che da una settimana sono senza pediatra di riferimento, a seguito della nomina definitiva della professionista che era entrata temporaneamente per ricoprire un pensionamento. I posti a disposizione erano di gran lunga inferiori rispetto alla richiesta a causa di un altro pensionamento per cui non è mai stato nominato un sostituto, nemmeno temporaneamente.