Sono tornati i senzatetto a Campo Boario

La foto di un accampamento con tanto di passeggino fa il giro del web, l’assessore Animali: "Stiamo lavorando a una soluzione"

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di Sara Ferreri

"Campeggio invernale al Campo Boario, ovviamente nel quartiere San Giuseppe, dove noi per gli ultimi abbiamo un occhio di riguardo. Con la speranza, che quel passeggino sia solo un arredo". Così un residente del quartiere più multietnico della città che nel fare una passeggiata con il proprio cane di sera scopre, sotto la tettoia del Campo Boario, una tenda imbottita di coperte ben pesanti e, accanto un passeggino con vestiti e resti di cibo. La foto dell’"accampamento" viene lanciata sui social network e scatena i commenti della rete. Sono tornati i senzatetto al Campo Boario, i segni e i resti sono visibili anche il mattino, secondo quanto riferiscono i residenti. Anche le vicine scuole, la materna La Giraffa e la media Federico II hanno segnalato al Comune la situazione chiedendo un intervento tempestivo per ripristinare il decorso. La situazione è ben nota al Comune e agli enti che operano sul territorio. A spiegarlo è l’assessore ai servizi sociali Samuele Animali: "Le persone che frequentano il Campo Boario sono conosciute e prese in carico dal volontariato e dalle diverse istituzioni coinvolte – comprese quelle sanitarie – già da molto tempo, sicuramente da diversi mesi. Frequentano le strutture e usufruiscono dei servizi disponibili. Al momento non riteniamo opportuno lo sgombero perché significherebbe solo spostare il problema, anche con difficoltà poi a rintracciarli". Insomma si sta cercando una soluzione, in un caso anche il rimpatrio di un ragazzo africano che affetto da problemi di salute, si troverebbe in alcuni casi fuori dalle strutture gestite da Caritas e dalle associazioni per via dell’abuso di alcol. Sarebbero quattro le persone che stazionano spesso al Boario, anche se alcuni riuscirebbero a trovare altre soluzioni per la notte, specie ora che le temperature si sono abbassate sensibilmente. Si tratterebbe di rifugiati politici il cui percorso di integrazione non ha raggiunto però l’esito sperato. "Abbiamo organizzato un tavolo con Asp, Caritas, Asur, vigili urbani e le associazioni coinvolte le quali portano coperte e beni di prima necessità a chi non può essere ospitato nelle strutture. Non è semplice ma almeno in un caso stiamo cercando di adempiere agli obblighi burocratici per arrivare al rimpatrio e ad una soluzione soddisfacente per la persona e anche per il decorso che in questo caso viene in secondo piano – spiega Animali –. Asp e Caritas stanno seguendo anche altre persone che da alcuni sopralluoghi sono state trovate al Boario. Con l’inverno sarà individuata una soluzione per tutti".