Sorpresa, Mauro Mercatali è tornato: "Adesso vi porto tutti in Paradiso"

Lo spettacolo si terrà nello spazio all’aperto di Accademia56 "E’ un viaggio alla ricerca del tempo perduto"

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di Valerio Cuccaroni

Stasera si va "Tutti in Paradiso". Questo è il titolo della commedia di Mauro Mercatali che andrà in scena alle ore 21.30, nello spazio all’aperto di Accademia56 ad Ancona (biglietto 10€, info e prenotazioni: 392 770 4328). Attore anconetano, formatosi a Milano, Mercatali salì alla ribalta nel cinema e nella tv degli anni ‘90. Nel Duemila è tornato ad Ancona, dove si è dedicato ad altri progetti. Di recente ha ripreso a calcare la scena, dapprima con Tiziana Marsili Tosto, con cui ha montato la prima versione dello spettacolo che quest’anno ha perfezionato, portandolo in tour, a partire da Roma, e stasera interpreterà ad Ancona.

Cosa le è mancato di più negli anni in cui è stato lontano dal teatro?

"Mi è mancato il mare! Gli amici di Ancona forse possono intuire di cosa sto parlando, perché nascere e crescere in una città di mare significa che il mare è anche dentro di te. Vai A Bologna, a Roma, a Milano, o forse a Parigi, dove tutto sembra meraviglioso, ma senti un piccolo vuoto nel cuore, una nostalgia profonda, una mancanza. Quando in treno, in autostrada o sulla nazionale poi lo rivedi, esulti in silenzio oppure urli ai tuoi compagni di viaggio: il mare! Questo per me è il teatro; il mio mondo di attore è un luogo dove mi perdo, dove mi immergo, dove affronto le sfide e che vivo come un richiamo seduttivo".

Perché ha scelto di ripartire da uno spettacolo come "Tutti in Paradiso"?

"È come un’attraversata dell’Atlantico in solitaria: è il racconto di un viaggio alla ricerca del tempo perduto dove il protagonista cerca di dare un senso alla sua vita; vuole ritrovare le cose che veramente lo appassionano e vuole risposte sull’amore. Mai come ora, in tempi di solitudine e disagio, avevo percepito in me e negli altri questa profonda esigenza di rinascita e di cambiamento. Nel mio spettacolo il pubblico ride, sorride, si specchia e pensa".

Oltre alla spinta dal basso, di cosa crede abbia bisogno il teatro indipendente per crescere ad Ancona?

"La domanda è scomoda. Oggi di fatto ad Ancona qualsiasi spettacolo indipendente è di difficile realizzazione, se non impossibile, per vari motivi, sia burocratici, sia logistici, che distributivi. I permessi sono onerosi, gli spazi mancano, non esistono circuiti alternativi a quelli ufficiali. Il teatro indipendente ad Ancona avrebbe bisogno di nuove direttive da parte dell’Assessorato alla Cultura in modo che l’ufficio tecnico possa essere disponibile per collaborare fattivamente alla realizzazione di progetti culturali e al superamento degli eventuali problemi di sicurezza. L’Amministrazione dovrebbe rendere fruibili spazi attrezzati da dedicare al teatro e alle produzioni indipendenti, come era il teatrino della Mole. C’è bisogno di maggiore ascolto e disponibilità da parte delle realtà istituzionali. Allora saremo davvero ’Tutti in Paradiso’".