Sorpresa, tutte le Marche tornano arancioni Scuola e spostamenti: cosa cambia da martedì

Cambio di colore dopo le feste pasquali in rosso. Mercoledì si torna in classe, ma alle superiori studenti in presenza al 50-75%

Migration

di Sara Ferreri

Cambio di colore dopo le feste (e la zona rossa) di Pasqua. Le Marche nonostante l’indice di contagio Rt sopra l’uno (1.04), da martedì tornano arancioni dopo 15 giorni di rosso. La comunicazione è arrivata ieri pomeriggio via Facebook dal governatore Francesco Acquaroli in costante contatto con Roma. Con la zona arancione mercoledì riaprono le scuole fino alla terza media compresa, con gli studenti delle superiori in presenza al 50-75% (perchè fino a martedì sono previste le vacanze pasquali). Martedì riaprono tutti i negozi ed è possibile muoversi all’interno del proprio Comune di residenza senza autocertificazione, riaprono estetiste e parrucchieri mentre restano chiusi bar e ristoranti che possono effettuare solo asporto e consegne a domicilio (i bar fino alle 18 e i ristoranti fino alle 22). Nei giorni festivi e prestivi, sono chiusi i negozi all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie. Resta la possibilità di recarsi una seconda casa, anche se si trova in una regione in zona rossa o arancione. La seconda cosa deve essere di proprietà o affittata per un lungo periodo e prima del 14 gennaio. Deve essere vuota e può accogliere solo il nucleo famigliare: non si possono ospitare, dunque, né amici né parenti non coviventi. Le sale della cultura restano purtroppo chiuse. La loro riapertura è prevista per il momento solo in zona bianca. E per ora non è ancora prevista una data di apertura generalizzata. Oltre a passeggiate anche in bicicletta e jogging (che possono spaziare per tutto il territorio comunale), in zona arancione sono aperti anche i centri che offrono sport individuali come il tennis, il golf o il padel. Restanto per ora chiuse palestre e piscine.

A differenza della zona rossa, si prolunga la possibilità offerta durante i giorni pasquali di fare visita, una volta al giorno, ad amici e parenti. Bisogna però restare nell’ambito del Comune e ci si può muovere al massimo in due persone (con figli under 14 al seguito). "Siamo una regione a rischio moderato tendenziale alto – dichiara Marco Pompili, che coordina l’Osservatorio epidemiologico della Regione Marche – da due settimane è in corso una lenta digressione, sia pure strutturale, della curva epidemica e il nostro Rt è a 1,04". Pompili l’ha definita "una chiara fase di flessione", parlando anche di "una riduzione solida, visto che nell’ultima settimana sono stati registrati complessivamente 1.054 casi in meno su quella precedente".

La classificazione per le Marche è di rischio moderato ma con "probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane". Rispetto ai dati presi in esame e relativi alla scorsa settimana, le Marche hanno registrato mediamente 234 contagi su 100mila abitanti e solo la provincia di Ancona supera il cut off con 254. "Abbiamo raggiunto il plateau – conclude Pompili – il grafico della curva epidemica ci dà una campana lunga, senza picchi, che significa che l’uscita dalla crisi sarà molto molto lenta, anche per via della variante inglese che ormai interessa il 90% dei marchigiani contagiati".

Ma intanto nelle ultime 24 ore, nelle Marche sono stati individuati 651 nuovi casi di ‘Covid-19’, il 21,6% rispetto ai 3.019 tamponi, molecolari e antigenici, processati all’interno del percorso per le nuove diagnosi. Il rapporto positivi-test effettuati è tornato a salire rispetto al dato del giorno precedente quando era stato del 16,3%, con 487 nuovi casi su 2.989 tamponi. In testa alla classifica ieri la provincia di Ancona che torna a superare i 200 positivi giornalieri (218) contro i 141 di Macerata, i 198 di Pesaro, i 17 del Fermano e i 48 del Piceno. E nelle Marche si continua a morire di Covid: l’ultimo report della Regione di ieri parla di 11 i decessi, di cui oltre la metà (sei) in provincia di Ancona.