Sovrappasso intitolato a Gino Strada: arriva il no

Intitolare il pontesovrappasso pedonale di Torrette a Gino Strada: la mozione presentata ieri da Mirella Giangiacomi (Pd) è stata bocciata...

Sovrappasso intitolato a Gino Strada: arriva il no

Sovrappasso intitolato a Gino Strada: arriva il no

Intitolare il pontesovrappasso pedonale di Torrette a Gino Strada: la mozione presentata ieri da Mirella Giangiacomi (Pd) è stata bocciata dalla maggioranza consiliare di centrodestra. Un atto politico come tanti altri, nulla di strano in fondo.

Resta però, come ribadito dall’opposizione, il pessimo esempio fornito dal centrodestra che non ha né motivato la decisione di votare contro né tanto meno fare una dichiarazione di voto.

La proposta era stata presentata nella scorsa legislatura, ma poi non c’erano stati i tempi per portarla in consiglio, fino a ieri mattina: "Intitolare il ponte a Gino Strada e a sua moglie Teresa Sarti (scomparsi nell’agosto del 2021 e nel settembre 2009, ndr.), personaggio che ha dato lustro all’Italia, sarebbe cosa buona e giusta – ha detto la Giangiacomi presentando la mozione –. Un ponte che unisce e lo fa con un ospedale, ossia la realtà che Strada ha affrontato per buona parte della sua vita, soprattutto in scenari di guerra e di povertà".

Il sovrappasso pedonale (che deve ancora essere ultimato: a sei mesi dalla sua inaugurazione manca ancora l’impianto di ascensione per disabili, passeggini ecc.) collega il parcheggio di via Metauro all’ospedale di Torrette: "A Gino Strada hanno intitolato un asteroide, penso possa meritare quel ponte" ha aggiunto l’altro consigliere Dem Giacomo Petrelli.

Dalla maggioranza nessun segnale, solo il voto contrario compatto. Sempre ieri era all’ordine del giorno dei lavori anche la discussione sulla proposta di intitolare una strada o una piazza di Ancona a Umberto Ceccarini, alias Umbertì, il noto clochard morto nel 2000 e tornato a far parlare di sé grazie a un libro prima e a un film proprio di recente. La mozione è del centrodestra e dunque potrebbe essere approvata, ma ieri il consiglio non l’ha potuta discutere: slitterà al primo consiglio del 2024.